Il 14 ottobre 1906 nasce ad Hannover la filosofa tedesca HANNAH ARENDT.
Giugno 1951
I pensieri vengono a me,
non sono più un’estranea per loro.
Cresco e divento la loro dimora
come un campo coltivato.
Vieni e abita
nella buia stanza obliqua del mio cuore,
ché la vastità delle onde ancora
si chiude allo spazio.
Vieni e cadi
nei fondi colorati del mio sonno,
che ha paura del ripido
abisso del nostro mondo.
Vieni e vola
nella lontana curva della mia nostalgia,
che l’incendio divampi
all’altezza di una fiamma.
Stai e resta.
Aspetta che l’arrivo giunga
inesorabile dal lancio
di un istante.
Quaderni e diari, Neri Pozza
trad Marazia C.
Hannah Arendt (1906-75) fu allieva di Heidegger, Husserl e Jaspers. Nel 1941 si trasferí negli Stati Uniti, dove insegnò all’università di Chicago, a Berkeley, Princeton e, dal 1967, alla New School for Social Research di New York. Tra le sue numerose opere, che hanno profondamente segnato la ricerca filosofica e politica contemporanea, ricordiamo: Vita activa (Bompiani 1994), Che cos’è la politica? (Einaudi 1995), La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (Feltrinelli 2000), Lettere (con Martin Heidegger, Comunità 2001), Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945 (Comunità 2002), Le origini del totalitarismo (Einaudi 2004), Responsabilità e giudizio (Einaudi 2004) e Sulla rivoluzione (Einaudi 2006).
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