iWatch, l’orologio intelligente che Apple potrebbe presentare entro la fine dell’anno, è al momento più un’ipotesi che una realtà fattuale. Ma già impazzano in Rete le più svariate indagini, non solo sulle caratteristiche hardware del dispositivo, ma anche sul possibile feedback degli utenti.
Nel 2010 la società ha chiesto a un simile campione d’utenza di esprimere il loro desiderio d’acquisto nei confronti dei tablet targati mela morsicata: il 18% si è detto disposto ad aggiudicarsene una copia. Nel 2005, sempre ChangeWave Research ha indagato il feedback sull’impatto dei MacIntel: anche in questo caso il 18% si è dichiarato favorevole all’acquisto. E ora il 19% per iWatch: sembra quasi Apple possa pregiarsi di un 20% di clienti fedeli e pronti allo shopping informatico di qualsiasi device, purché disponga del logo della mela morsicata. Un fatto non da poco per Cupertino, una delle poche società a poter pregiarsi di un livello così elevato di attaccamento al marchio.
Tornando su iWatch, agli intervistati favorevoli è stato inoltre chiesto cosa attiri del futuro dispositivo da polso di Apple. Il 18% afferma di fidarsi dell’azienda, il 16% è orientato alla comodità del terminale, il 14% si è fatto ammaliare dal “cool factor” e l’11% dichiara curiosità per la possibile interazione con altri prodotti della linea Apple, sia iOS che Mac. La parte restante, infine, è ricorsa a motivazioni personali o poco assimilabili in gruppo, segno di come le possibilità di iWatch siano davvero variegate e infinite.
Secondo Andy Golub, ricercatore alla base di questo studio, anche per il lancio di iWatch la Mela potrà contare sul suo proverbiale “wow factor”, ovvero della capacità di creare bisogni nell’utenza pur di mettere le mani sull’ultima fatica di Cupertino. E, con tutta probabilità, sarà proprio questo orientamento a rendere iWatch uno degli strumenti più desiderati e venduti durante le due prossime stagioni.