Il 2 Dicembre 1954 il Senato degli Stati Uniti d’ America votava contro Joseph McCarthy affinché terminasse il suo compito all’interno della HUAC, la Commissione statunitense che indagava per le attività anti americane durante la guerra fredda. Si pose così fine ad una tra le più vergognose pagine della storia americana, che aveva coinvolto massicciamente il mondo di Hollywood per questioni di collettiva psicosi politica legata all’anticomunismo dilagante nel paese.
Seppur repubblicano, McCarthy godette dell’appoggio dei fratelli Kennedy e ricoprì la presidenza della commissione tra il 1950 e il 1954. Tra le vittime illustri di questa vera e propria caccia alle streghe troviamo C. Chaplin e i due registi Edward Dmytryk e Elia Kazan, ancora oggi stancamente ricordati come spie perché denunciarono colleghi di simpatie rosse appartenenti all’ambiente cinematografico. Furono travolti dal vortice del maccartismo attori, registi, sceneggiatori e persino compositori. Tra i tanti, sarebbe opportuno ricordare chi non ebbe l’opportunità di riscattare appieno il suo potenziale artistico.
Abraham Polonsky : fine regista, girò nel 1949 Force of evil, noir che tra le righe attaccava, con una certa decisione, il sistema capitalista statunitense. Finì sulla lista nera in quanto comunista e la sua carriera fu stroncata: poté tornare alla regia soltanto di vent’anni più tardi, con un western straordinario – Tell Them Willie Boy Is Here – con R. Redford protagonista fuggiasco (metaforicamente e palesemente autobiografico).
Altrettanto sfortunato fu il protagonista di Force of evil, John Garfield: talento dal carisma tenebroso e tormentato, interprete cinematografico di valore indiscutibile, fu costretto a tornare alla sola dimensione teatrale. Non fece in tempo a raccogliere le prove dell’infondatezza delle accuse (che invece per Polonsky erano fondate) perché morì per uno scompenso cardiaco nel 1952 ponendo fine ad una mitica e disperata esistenza divistica.
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Negli anni successivi gli Stati Uniti soffrirono a più riprese di condivise crisi di coscienza a causa di questa atroce mascherata, che rovinò la vita ad artisti di livello internazionale. Eppure i film che rievocano l’ingiustizia del maccartismo non sono molti : Il prestanome, Come Eravamo, Good night, and good luck e forse pochi altri. Eleonor Roosevelt descrisse il maccartismo come la più violenta ondata di fascismo che percosse gli U.S.A.
Al di là di ogni giudizio, questa vicenda testimonia che il liberale e democratico funzionamento degli Stati Uniti, paese con molti scheletri nell’armadio, fu duramente messo alla prova in tutto il Novecento: il loro paradigmatico contrapporsi al modello sovietico rese gli Usa schiavi di un continuo confronto al ribasso.