Non sempre è bello il Natale. Non per tutti è bello il Natale.
Là fuori, c’è una lunga fila di uomini e donne che salterebbero volentieri a piè pari le “feste natalizie”, capodanno incluso. Quelle della
Così pure qualche abbuffata invece di saziare diventa indigesta. Si cercano orologi che corrano veloci per far volare il tempo e consegnarci in fretta al dopo sbornia. Si inventano buone motivazioni per portare pazienza. Si lavora di fantasia per consegnare al mondo l’idea di un Natale che più o meno valeva la pena di essere vissuto.
Bisogna cavarsela, comunque. Questo perché siamo assolutamente incapaci di ribellione e fuga: a Natale bisogna esserci, lo recita l’unica norma che non viene mai infranta.
Non so se è ridicolo o triste, probabilmente dipende solo dai casi e dallo sforzo richiesto per la sopravvivenza. Però è una catena che sogno si spezzi, per tutti. Per quelli felici che continueranno a festeggiare ma lo faranno per ancora più convinta e appassionata scelta. Per quelli che diventeranno felici potendosi sottrarre alla piccola o grande tortura del copione da calendario.
Che poi almeno sarà Natale nel cuore, fede o pausa che sia. Libero Natale, ecco.
Perché di finzioni e costrizioni è già abbastanza pieno il resto dell’anno…
Forza, il 2 gennaio arriverà.
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22 dicembre 2013 - Autore: Irene Spagnuolo