Il 2011? Tanta roba se non andasse peggio del 2010...

Creato il 30 dicembre 2010 da Valentediffidente
Il Natale 2010 è andato, con i suoi soliti momenti di ansiogena frenesia che si vaporizzano in una nuvola malinconica. Come tutti gli anni, quello natalizio, è un periodo che vivo molto male. Non è questione di essere Grinch, è la fastidiosa ipocrisia che mi urta. Una delle cose più becere dello spirito natalizio è che tutti diventano finti, salutano persone delle quali hanno sparlato tutto l'anno, perché in fondo... è Natale. Io, passando per cattivo, rimango coerente con le mie antipatie. Se mi stai sulla minchia a giugno e agosto, non ho motivo di salutarti o farti gli auguri a dicembre. Per forza di cosa Natale, la convenzione consumistica per eccellenza, è sinonimo di regali. Così siamo tutti alla disperata ricerca di un regalo per tutti e finiamo nell'assurdo paradosso di dover comprare qualcosa a chi non manca nulla. Mentre chi non ha un cazzo continua il suo quieto vivere. Nei vari negozi  sovraffollati, che ho frequentato in questi giorni, sono stato preso a gomitate da distinte signore spaventate che quel maglioncino fosse l'ultimo. Poco importa se su quello scaffale ce n'erano centinaia esposti e le commesse fossero già pronte ad armare le mensole con altri capi uguali. La signora, presa dalla mania convulsiva del "devo prenderlo per mia figlia non osare metterti in mezzo", questo non lo nota. Ogni anno mi ripropongo di sistemare la questione regali a metà novembre, poi per una cosa o per l'altra non riesco mai e mi riduco a questa battaglia degli acquisti. L'anno prossimo, mi piacerebbe mordere alla giugulare la signora appena citata, e farla morire in una pozza di sangue rosso, come il vestito di Babbo Natale.Il Natale però, in tutto il suo splendore di strenne e luminarie, è la morte silenziosa dei sentimenti. Frotte di genitori regalano tonnellate di giocattoli a bambini con i quali non hanno mai tempo di giocare. Playstations unoduetrequattro, così in casa il nanetto si chiude in stanza a 13 anni e lo ritroveranno tossico asociale a 18 ,in stazione centrale. Dopo tutta la serie di playstations casalinghe, regalano anche quella portatile... sia mai che quando vanno dal dentista càpiti di scambiare due parole con quello sconosciuto che ogni tanto mi chiama papà. Ormai il Natale è morto. Siamo onesti almeno con noi stessi. Non ci manca nulla. Abbiamo la tavola imbandita tutto l'anno, se ci serve qualcosa lo compriamo tutto l'anno. Solo in pochi conservano la magia del ricevere un pensiero, pensiero nel vero senso della parola. Ho assistito a scene indegne di signore che davanti ad un oggetto carino, che rispecchiava in qualche modo il destinatario del dono, non l'hanno comprato perché sicuramente "mi regalerà qualcosa di più costoso e io che figura ci faccio?".
Comunque anche il festival del consumismo inutile e forzato del 2010 è andato. Ora arriva capodanno. E via con un altra kermesse di spreco a tavola. Con centomila antipasti, diciotto primi, ventidue secondi, frutta tropicale e dolci a quintalate. No, grazie al cielo il capodanno lo festeggerò con persone intelligenti. Una cena di cose buone, con quantità per persone normodotate. Natale (e Capodanno), spesso, finisce per essere una  festività che parla di carità e benevolenza, mentre in realtà è un vero schiaffo alla miseria.
Per concludere, auguro a tutti un 2011 non peggiore del 2010. Sarebbe auspicabile fosse migliore dell'anno che fra poche ore si concluderà. Non vorrei essere troppo pretenzioso, sarebbe già tanta roba se non andasse peggio del 2010...

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