Il 2013 in breve

Creato il 01 gennaio 2014 da 22metri @22metri

Rassegna dell'anno appena passato

Internazionale:
Anche nel 2013 gli all blacks si sono dimostrati la squadra più forte, lasciando perdere le classifiche IRB, è sotto gli occhi di tutti la loro classe. Difficile trovare un reparto dove gli all blacks non siano decisamente forti, a spulciare si può parlare della prima linea e della mischia che in alcuni casi, Argentina, Sud Africa ha sofferto, lasciando perdere le polemiche inutili sul nuovo ingaggio, avevano di fronte delle mischie di tutto rispetto.
Se la formazione migliore è stata quella neozelandese, dietro di loro gli springbok. Molti hanno storto il naso di fronte ad alcune convocazioni di Heyneke Meyer, ma si sono dimostrate scelte azzeccate, su tutte il ritorno di Fourie du Preez.
Non a caso Sud Africa - Nuova Zelanda del Rugby Championship è stata una delle partite da tenere in rugbyteca.
Al terzo posto, l'Inghilterra ed il Galles, che dopo essersi giocate il Sei Nazioni in una splendida "finale" a Cardiff hanno dato l'ossatura dei Lions che hanno dato il colpo di grazia a Robbie Deans ed ai wallabies.
Se ci sono squadre che hanno fatto bene, ce ne sono altre che hanno deluso. Su tutte la Francia. Il maialino deve ringraziare la sua buona stella se è ancora al suo posto, oltre ad un Sei Nazioni disastroso i galletti hanno preso una serie di sberle in Nuova Zelanda ed hanno deluso parecchio durante i test autunnali. Il talento c'è, manca un po' la direzione.
Tra le delusioni anche l'Irlanda, non ancora in grado di svecchiare la propria formazione e l'Argentina dove, discorso simile alla Francia i problemi sembrano più dovuti alla mancanza di una direzione tecnica che allo scarso talento.
Discorso a parte per Australia ed Italia. I wallabies hanno sofferto le lacerazioni interne che hanno portato alla cacciata di Deans e del bimbominkia JOC. La sconfitta nella serie contro i Lions è stata evidente solo nel secondo tempo della terza partita, per il resto le due squadre si sono equivalse, checché ne dica la stampa britannica. Se la prima metà dell'anno è stata da dimenticare, i wallabies hanno dimostrato come al solito che con le spalle al muro, con gli occhi fissi sul baratro, danno il meglio, la demolizione dell'Argentina a Rosario ne è stata un perfetto esempio.
Per gli azzurri Sei Nazioni ottimo, con vittorie importanti su Francia ed Irlanda e poi si è un po' spenta la luce, il tour del Sud Africa è stato sotto tono, come sempre a metà dell'anno, ma anche i test autunnali hanno dimostrato un'involuzione inaspettata.
Club - Emisfero Sud:
I Chiefs hanno fatto la doppietta nel Superugby e sono stati di gran lunga la squadra più consistente, la perdita di SBW non ha assolutamente influenzato il gioco della squadra.
I Brumbies hanno stupito tutti con la loro cavalcata in sordina verso la finale, persa di un soffio.
Ci si aspettava di più dai Blues di Sir John Kirwan, ma il meglio deve ancora arrivare. I Crusaders hanno dimostrato di poter fare a meno di un giocatore come Richie McCaw durante il suo sabbatico, non da tutti. I club sudafricani hanno perso un po' di smalto, fatta eccezione delle Cheetahs, che hanno giocato uno dei rugby più divertenti. Le altre squadre australiane, in media le più deboli del Superugby, hanno dimostrato quanto manchi una competizione intermedia in grado di far crescere i giovani, l'ARU vuole correre ai ripari nel 2014, vedremo.
A livello locale: enorme Canterbury ancora vittoriosa nell'ITM Cup, seppur meno dominatrice rispetto all'anno scorso e prima promozione per Tasman nella massima divisione del campionato con una stagione che ha sorpreso i meno attenti.
Nella Currie Cup rivincita degli Sharks che restituiscono il favore andandosi a riprendere il titolo in casa della Western Province.
In Australia lo Shute Shield è andato alla solita Sydney Uni, ma la competizione ha dimostrato quanto una riforma sia necessaria per dare modo ai giocatori di seconda linea di partecipare con più regolarità senza venire accantonati non appena il Superugby finisce.
Club - Emisfero Nord:
Il Toulon ha finalmente vinto qualcosa, e qualcosa di grosso, l'Heineken Cup, il bilancio rimane comunque deficitario con la sconfitta in finale di Top14 contro il Castres. Il piccolo CO si porta a casa il Brennus con un budget decisamente ridicolo di fronte a quello degli avversari. I campionati si vincono con le squadre. Il Clermont ha fatto un campionato strepitoso, ma la sconfitta nella finale europea ha distrutto il morale dei canarini che sono poi crollati anche in semifinale di campionato. Lo Stade Toulousain ha iniziato a rallentare nel campionato scorso ed è sulla stessa strada quest'anno.
In Inghilterra Leicester ha vinto l'ennesimo titolo nella finale che verrà ricordata per il rosso diretto del reverendo Barnes a Dylan Hartley, tanto efficace quanto insopportabile.
Nella Celtic l'Ulster ha fatto una figura simile al Clermont, dominio in campionato ma sconfitta sul filo di lana, in questo caso a far festa sono stati i veterani del Leinster, che hanno fatto la doppietta con la vittoria in europa ai danni dello Stade Français. Buona annata per Benetton, pessima per le Zebre.
Personaggi:
Bisogna iniziare d'obbligo per il personaggio che ha lasciato un buco enorme non cuore dei rugbisti mondiali, Madiba. La sua morte, non certo improvvisa ha fatto riaprire le pagine della storica vittoria nella coppa del mondo 1995 e di come Mandela abbia salvato gli springbok dall'essere vittima della stupidità razzista dei propri dirigenti.
Sul campo si sono visti alcuni grandi giocatori, Kieran Read, eletto miglior giocatore dell'anno non a caso o Israel Folau miglior "acquisto" del rugby union nel 2013. In Nuova Zelanda Marty Banks ha stupito tutti guidando Tasman alla promozione.
Un grande ha appeso le fantomatiche scarpe al chiodo, Ronan O'Gara.
Ma si è anche parlato, troppo, fuori dal campo, con le saghe, non ancora concluse di JOC e di SBW, che hanno fatto sprecare fin troppe parole. Il dramma allenatori in Australia con Deans, White e McKenzie per una poltrona, o in Top14 con gli incroci tra Labit-Travers e Quesada.
Momenti da ricordare:
Oltre a tutta la partita Sud Africa - Nuova Zelanda; le magie dell'Irlanda contro il Galles nella prima partita del Sei Nazioni, la millesima partita ufficiale del rugby femminile; la vittoria dell'Italia sull'Irlanda; la meta di Cockott nella finale del Top14; la vittoria del Galles sull'Inghilterra
Momenti da dimenticare:
La foto di JOC e Beale alle tre del mattino; l'espulsione di Hartley nella finale della Premiership; il cartellino inutile a du Plessis in Nuova Zelanda - Sud Africa; l'eccessivo ricorso alla moviola, soprattutto in Italia - Figi; il pugno di Chabal.

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