Il 2014 sarà l’anno della verità per Tumblr?

Creato il 31 maggio 2014 da Franzrusso @franzrusso

Sarà il 2014 l’anno di Tumblr? La piattaforma di microblogging acquistata da Yahoo! nel 2013 per 1,1 miliardi di dollari ha dalla sua parte caratteristiche social che la rendono molto apprezzata soprattutto tra i più giovani. Ma non dispiace alle aziende e alle istituzioni. Cerchiamo di conoscerla meglio per capire quale sarà il suo futuro

Al momento Tumblr contiene 189 milioni di blog, 83 miliardi di post e servono 30 secondi per registrarsi e iniziare a fare blogging. E’ quello che si legge quando digitiamo l’url www.tumblr.com. Tumblr è una piattaforma di microblogging con spiccate funzionalità social. E’ il luogo attualmente più interessante sul web per la cultura pop in tutte le sue declinazioni, come l’umorismo politicamente scorretto, l’arte indipendente, la pornografia amatoriale. Questo è quello che riguarda l’utente medio: in realtà la creazione di David Karp, on line dal 2007, è oggetto di attenzione da parte di molti brand e istituzioni anche di livello globale, ad esempio la Casa Bianca.

Dopo più di sei anni dalla sua creazione, possiamo indicare i punti di forza che hanno spinto e spingono molti, soprattutto giovani al di sotto dei 25 anni, ad aprire un blog su Tumblr: la semplicità di utilizzo, l’assenza di pubblicità, il tipo di community che si è andata sviluppando e gli altissimi tempi di permanenza, secondi solo a quelli di Facebook. Tutti elementi a cui dobbiamo aggiungere, e si tratta di novità portate da Yahoo!, la nuova applicazione mobile e il potenziamento delle funzionalità di ricerca interna.

Su Tumblr si ha subito sotto gli occhi l’essenziale per postare foto, video, musica, testo in maniera estremamente intuitiva su un blog vero e proprio, personalizzabile fino all’inverosimile.

Un account su Tumblr è studiato per condividere rapidamente informazioni ed emozioni seguendo il principio del flusso di coscienza, con in più la possibilità di incrociare altri flussi secondo dinamiche molto simili a quelle di Twitter.

Tumblr ha saputo raccogliere insieme l’essenziale di un blog e l’essenziale di un social network senza per questo mancare di una sua precisa identità non riducibile a quella di altri social, e infatti costituisce per molti una scelta alternativa a Facebook, una scelta da rivendicare con orgoglio e che porta a fenomeni paragonabili al “#tornatesufacebook” su Twitter. E’ un paradosso, ma nell’era della conversazione on line Tumblr rappresenta un movimento in controtendenza, perchè rende difficili le interazioni nel senso del dialogo, punta sulla personalizzazione e pone pochissimi limiti alle tipologie di contenuti da postare, basti pensare a nudità e pornografia.

La vera svolta, per Tumblr, è avvenuta nel 2013 e possiamo riassumerla in una sola parola: Yahoo!. L’acquisizione, costata poco più di un miliardo di dollari, ha portato a Tumblr moltissime novità e, finalmente (o malauguratamente, dipende dai punti di vista) delle funzioni orientate al mondo del business. Parliamo innanzitutto dei dati insight per le performance del proprio blog e di una suite di soluzioni per la sponsorizzazione di post e blog in accordo con la filosofia di David Karp, ovvero non-invasive e molto controllate dallo staff di Tumblr.

Yahoo ha anche introdotto la nuova app mobile della piattaforma, che a mio avviso è uno dei migliori esempi al mondo di usabilità ed esperienza di navigazione.

Si sta su Tumblr per diversi motivi: per raccontare qualcosa del proprio mondo, per condividere interessi, per promuoversi (moltissimi i portfolio di artisti), perchè alle comodità di una piattaforma per fare blogging si aggiungono la rapidità di condivisione dei contenuti. Un buon utilizzo delle tag può far crescere rapidamente il numero di lettori del proprio tumblog e innescare processi virali più difficili da ottenere altrove.

Dal punto di vista business, è necessario premettere che la community di tumblr è estremamente selettiva, non si discosta dal predominio dell’immagine e mediamente predilige contenuti di qualità: in sostanza, belle foto in buona risoluzione che sappiano raccontare, emozionare. Ed è il caso di sentenziare il trionfo delle GIF animate. Si premia inoltre la verticalità di un tumblog dal punto di vista dei temi affrontati o della personalità che dimostra il suo curatore.

Esistono brand che hanno saputo inserirsi nella community di Tumblr senza violarne le regole tacite, sia con una presenza diretta che attraverso delle operazioni “below the line” o partecipative. E’ il caso di Red Bull o di Apple (recentissima la sua campagna per iPhone 5C), PornHub, Diesel.

Non penso che esistano settori poco indicati per avere una buona riuscita su Tumblr di un brand: bisogna però sempre tenere presente che la maggior parte dei suoi utenti non supera i 25 anni di età e cerca intrattenimento di buon livello, se non proprio contenuti espliciti.

Secondo Vincos gli italiani su Tumblr sono poco meno di due milioni. Proprio per seguire e supportare questa community, è nato nel 2013 Tumblr Italia, un osservatorio e un luogo dove approfondire questo mondo ancora da sondare in tutte le sue particolarità e potenzialità.

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