Il 2016 porterà fortuna allo zinco?

Da Metallirari @metallirari

Anche per lo zinco il 2015 non è stato un anno positivo, ma le speranze per il nuovo anno sono improntate all’ottimismo.

Chi ricorda le previsioni degli analisti per il 2015? Era opinione diffusa che la diminuzione delle scorte di zinco a seguito della chiusura delle miniere più importanti, avrebbe portato ad un aumento dei prezzi. Cosa che non si è verificata.

Le chiusure sono avvenute in ritardo, come nel caso della miniera a cielo aperto più grande dell’Australia, di proprietà della MMG, che ha cessato la produzione ad agosto, dopo 16 anni di attività. Anche la miniera di Lisheen, in Irlanda, ha chiuso i battenti a novembre di quest’anno, facendo mancare al mercato circa 675.000 tonnellate di produzione annua.

Oltre a queste chiusure definitive, alcune grandi aziende minerarie hanno tagliato la produzione. Glencore ridurrà la sua produzione annua di 500.000 tonnellate in Australia, Sud America e Kazakhstan. Un quantitativo che corrisponde ad un terzo della produzione della società e a circa il 4% della fornitura globale.

Nonostante la forza del dollaro e l’incertezza economica globale, i fondamentali dello zinco rimangono forti

Nyrstar potrebbe sospendere la produzione di 400.000 tonnellate di concentrato di zinco o addirittura decidere di vendere parte o tutte le sue miniere nel corso del 2016.

Sorprendentemente, queste riduzioni considerevoli dell’offerta di zinco non hanno sostenuto fino ad ora i prezzi del metallo. Secondo il Financial Times, la crescita delle giacenze di zinco nei magazzini LME (London Metal Exchange) ne sono tra i principali responsabili. Scorte, probabilmente, cresciute a causa della liquidazione dello zinco detenuto dalla Glencore.

Nonostante la forza del dollaro e l’incertezza economica globale, che hanno avuto un impatto negativo sul prezzo della maggior parte delle materie prime, i fondamentali dello zinco rimangono forti. Il metallo è stato significativamente in ipervenduto e  la domanda globale è prevista in crescita, mentre non esistono progetti di nuove miniere per compensare la perdita della produzione di quelle chiuse. Inoltre, tutto fa pensare che la domanda di metallo supererà presto l’offerta.

Naturalmente, fondamentali così forti sono una magra consolazione per gli investitori che attendono un aumento del prezzo dello zinco da almeno un paio di anni.

Anche se è troppo presto per dire che il nuovo anno sarà l’anno della svolta, sempre più fattori fanno pensare che le probabilità giochino decisamente a favore di un rialzo.

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