Il 3 febbraio su Rai 1 Abatantuono vittima di 'ndrangheta

Creato il 28 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Il fenomeno della 'ndrangheta infiltrata al Nord arriva in televisione e viene raccontato al grande pubblico grazie a "L'assalto", film tv prodotto da Rai Fiction e realizzato da Iter Film in onda il 3 Febbraio in prima serata su Rai 1.
Girato fra Piemonte e Lombardia per la regia di Ricky Tognazzi, racconta la storia di un imprenditore edile che finisce nella trappola della criminalità organizzata, ruolo interpretato da Diego Abatantuono. "La tematica è veramente importante, quotidiana: questo film sarà attuale purtroppo per molto tempo, una pellicola per tutti che tutti dovrebbero vedere", ha spiegato alla presentazione del tv movie.
"Il personaggio è intrappolato in questa vicenda e per tutto l’arco della storia fa finta di non accorgersene – prosegue l’attore -. In realtà immediatamente si accorge che le cose andranno a finire male ma fa buon viso a cattivo gioco. Sei intrappolato: la ruota gira e non puoi farci niente. Questa è la tematica più interessante. Noi abbiamo indicato una strada molto coraggiosa ma non è obbligatorio essere coraggiosi. Il protagonista deve reagire e alla fine reagisce, quello che dovrebbero fare tutti, ma nella realtà non è facile".
Il protagonista interpretato da Abatantuono, Giancarlo Ferraris, è un imprenditore che, dopo una vita di sacrifici, rischia di fallire perché nessuno lo paga più. E’ in questa strettoia che diventa vittima della criminalità che offre a Ferraris un aiuto “amichevole”, mirando alla sua azienda. Ma grazie alla sua forza d’animo e all’aiuto dello Stato riuscirà ad uscire dal giogo della ‘ndrangheta. Nel cast anche Ninni Bruschetta, Thomas Trabacchi, Luigi Maria Burruano, Giorgia Senesi, Ugo Conti, Paolo Bufalino, Claudio Sterpone e due giovani attori, Paolo Mazzarelli, che interpreta il volto della nuova 'ndrangheta e Camilla Semino Favro, figlia dell'imprenditore, simbolo di speranza e riscatto.
Per quanto riguarda il rapporto con il regista Ricky Tognazzi, Abatantuono ha detto: "Lavorare con Ricky è abbastanza semplice perché ci ho sempre lavorato" e sui colleghi "gli attori mi sembravano tutti all’altezza, i ruoli erano tutti difficili". "Credo che sia un film riuscito bene: molto spesso si possono azzeccare le tematiche ma il modo di raccontarle è poco interessante". E non si escludono sequel: "Il finale rimane aperto, sicuramente positivo, ma vedendolo ho pensato mi piacerebbe sapere cosa succede dopo".
Un film tv di qualità, basato anche su spunti di cronaca e interviste ad imprenditori, che sente di avere un dovere e un valore civile. Fino a qualche anno fa non sarebbe stato scontato raccontare una storia del genere sul piccolo schermo, è lo stesso regista a ricordare le polemiche in cui incappò Roberto Saviano quando parlò di 'ndrangheta al Nord a "Vieni via con me" su Rai 3. "Era stato trattato duramente da istituzioni e politici perché sembrava che volesse intaccare l'integrità del Nord - ha dichiarato Ricky Tognazzi - invece aveva raccontato cose, non dico note, ma abbastanza conosciute".
Per Tinni Andreatta, direttore di Rai Fiction "è una storia di denuncia che porta in televisione la grande tradizione del cinema civile. Nello scontro tra l'economia sana di questo Paese e quella criminale ci sono anche vittime che hanno avuto il coraggio di dire basta e di ritrovare la via della legalità. Questo film è dedicato a loro".

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