Il 6 maggio non si vota solo per le Presidenziali Francesi e per le Amministrative italiane, in quel giorno si celebrano anche le elezioni politiche in Grecia. L’incertezza regna sovrana. I due principali partiti politici, Nuova Democrazia e Partito Socialista, sono in crisi di consensi e vedranno come minimo dimezzati i loro voti. A beneficiarne saranno alcuni partiti di Sinistra e di Destra, moderati ed estremisti. Vediamoli nel dettaglio. Greci Indipendenti e Coalizione della Sinistra Radicale – SYRIZA . Il primo è nato dalla scissione di Nuova Democrazia in seguito alla indisponibilità di alcuni suoi esponenti nel votare le misure ‘lacrime e sangue’ imposte dalle istituzioni europee. Vi è anche Sinistra Democratica (DIMAR), più moderata degli altri partiti di sinistra. Poi ci sono KKE e Golden Dawn, rispettivamente comunisti e filo neo-nazisti, anch’essi in notevole ascesa tra l’elettorato.
Da Il Post:
Il 6 maggio si voterà per le elezioni legislative in Grecia (e in Francia per il ballottaggio). Saranno le prime dopo la gravissima crisi economica del paese e saranno fondamentali per l’Europa: il nuovo governo greco, attualmente guidato dal primo ministro tecnico Papademos, dovrà continuare ad approvare le misure di austerity imposte sinora dalla cosiddetta “troika” (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) per continuare a ricevere oltre 240 miliardi di aiuti finanziari concessi dalla comunità internazionale.
La situazione politica è molto cambiata rispetto alle ultime elezioni, nel 2009: allora i due principali partiti moderati, PASOK (socialisti) e Nuova Democrazia (centrodestra), avevano insieme circa l’80 per cento del consenso degli elettori greci. Oggi, dopo la crisi, il salvataggio dell’Europa e radicali misure di austerità, i due partiti hanno perso molti voti e c’è grande incertezza sull’esito del voto, un’incertezza in cui i partiti più radicali sperano di guadagnare consensi.
Il declino e le promesse di PASOK ed ND
Secondo gli ultimi sondaggi, Nuova Democrazia (ND) di Antonis Samaras sarebbe in vantaggio. ND è il partito che, prima dell’esplosione della crisi nel 2009, aveva truccato i conti per rimanere in Europa. Alle elezioni del 2009, Nuova Democrazia aveva preso quasi il 35 per cento dei voti, ora oscilla tra il 21 e il 24 per cento delle preferenze di voto. In seconda posizione, ci sarebbe il PASOK, sceso intorno al 15 per cento dei consensi (anche se in leggera risalita rispetto agli ultimi mesi grazie all’uscita di scena dell’ex premier George Papandreou). Il PASOK ha candidato a primo ministro l’attuale ministro delle finanze Evangelos Venizelos. ND e PASOK sono gli unici due partiti dei primi sei, secondo i sondaggi, a sostenere il salvataggio e i tagli della comunità internazionale.
I partiti estremisti guadagnano consensi, da Linkiesta:
Gli scenari del dopo voto sono incerti. Se i ND e Pasok conquisteranno almeno 151 seggi dei 300 in palio potranno ricostituire un esecutivo di larghe intese per portare avanti la politica rigorista richiesta dall’Europa. In caso contrario tutto è possibile. Nuova Democrazia potrebbe stilare un patto per formare un governo di destra assieme ai populisti di Golden Dawn oppure aprire alla Sinistra moderata ed al Pasok.Cosa ne sarà della politica di austerità di questi mesi non è dato saperne.Salgono all’11% i Greci Indipendenti e SYRIZA, due formazioni anti-troika collocate rispettivamente a destra e a sinistra nello spettro politico greco. Al 9% si attesterebbero KKE, il partito comunista su posizioni filo-sovietiche, e Golden Dawn. Quest’ultimo è un partito apertamente neo-nazista, che fonda la sua retorica su un nazionalismo spinto all’esasperazione, proponendo l’arresto e l’espulsione dalla Grecia di tutti i migranti, contro cui ha organizzato in varie occasioni vere e proprie spedizioni punitive, in particolare nei sobborghi della capitale.