Il Baccalà fa scoprire il piacere di vivere la Norvegia

Da Saporinews

Sua Eccellenza l’Ambasciatore di Norvegia Bjorn T.Grydeland, onora le eccellenze campane dell’alta cucina dello chef del ristorante Marennà il siciliano Paolo Barrale, che diventa, per primo in Campania, l’Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia per il 2014.

Egli si è distinto per innovazione e creatività nell’utilizzo di questa materia prima, che è poi un ingrediente storico che unisce Norvegia e Italia sin dai tempi di Carlo III di Borbone, ben 600 anni fa.Suggestiva la location “Marennà” di Sorbo Serpico, che fa parte integrante della prestigiosa struttura dell’Azienda Feudi di San Gregorio, molto apprezzata dall’Ambasciatore e dalla delegazione del Norwegian Seafood Council, guidata dal direttore Italia, Merete Nygaard Kristiansen.

Il Norge, ente para statale che promuove e tutela i prodotti ittici norvegesi in tutto il mondo, ha eletto dal 2008 al 2013 altri Ambasciatori da Gian Paolo Belloni del Ristorante Zeffirino di Genova, ad Antonio Chemello della Trattoria da Palmerino di Sandrigo, a Giovanni Pazzan dell’Antica Trattoria Due Spade anche di Sandrigo, a Franco Favaretto del Ristorante Baccalà Divino di Mestre, ad Antonino Rossi del Ristorante Villa Rossi di Santa Caterina d’Aspromonte (Reggio Calabria).

Nell’occasione della serata-tutta-dedicata a Sua Maestà il Baccalà, abbiamo avuto modo di approfondire con Merete Nygaard il ruolo che svolge l’ente fondato dal Ministero della Pesca nel ’91 e che ha la sua sede a Tramso.«L’ente che rappresento – ha precisato la nostra interlocutrice – provvede a commercializzare i prodotti ittici norvegesi e a divulgare la cultura, attraverso attività di marketing e informazione come anche gioca un ruolo decisivo di consulenza in seno al Ministero della Pesca per salvaguardare le risorse del mare, costituendo un “ponte” tra i consumatori e l’industria del pesce norvegese che si attesta ai primi posti del mercato ittico mondiale».Intanto le abbiamo chiesto quale è la situazione della vendita del salmone in Italia.«Nelle statistiche – dice Merete Nygaard – risulta che in Italia si mangia nell’anno un chilo di salmone a testa, contro i 7/8 chili consumati in Norvegia.

Anche il mercato del salmone sta scalando la catena alimentare per le proprietà nutrizionali che contiene come gli Omega 3, le proteine del pesce che sono grassi insaturi ad alta digeribilità. Il suo competitor più agguerrito è la carne, ma l’uso del salmone fresco sta raggiungendo il 90/95% del consumo. La nostra strategia è di far aumentare l’utilizzo del pesce anche se proviene da altre località come la Scozia».Intanto ci chiediamo come si è arrivati a Paolo Barrale?Lo chef avellinese di adozione, cresciuto nel pastificio di famiglia a Palermo, è dal 2004 Maestro di cucina del Ristorante Marennà ed ha ottenuto anche quest’anno una stella Michelin.

La scelta è caduta su di lui per il suo amore per questo ingrediente, che inserisce spesso nei suoi menù. Una giuria ad hoc presieduta dal giornalista enogastronomo, Davide Oltolini, prima ha selezionato 20 chef che utilizzavano lo stoccafisso e poi tra i magnifici 8 papabili ecco salire sul podio, Paolo Barrale, che porta nei propri piatti modernità con uno sguardo proiettato al futuro.«È uno chef – dice il Presidente di giuria – dalla lunga esperienza capace di sintetizzare nei suoi piatti l’eccellenza delle materie prime, i valori della tradizione e lo spirito autentico della sua creatività».E poi Barrale, orgoglioso del riconoscimento, ha ribadito il suo impegno per diffondere la cultura dello stoccafisso.

Per l’Ambasciatore di Norvegia Bjorn T.Grydeland l’evento, organizzato “a casa” dello chef, riconferma l’unione tra l’Italia e la Norvegia e a noi che gli chiedevamo di volerci dire tre buoni motivi perché un italiano debba andare in Norvegia, egli ci ha detto: « L’Italia è il più bel Paese d’Europa, ma le mancano due o tre cose: i fiordi e la luce d’estate che consente di vedere il sole di mezzanotte, mentre in inverno si assiste all’aurora boreale».

Ecco che sulla scia del nostro detto: “vedi Napoli e poi muori”, anche per una signora di una certa età di Faenza c’è da non farsi scappare l’opportunità di visitare la Norvegia.Dice in proposito l’Ambasciatore: «anche se a -20° almeno una volta nella vita a febbraio la signora in questione ha voluto vedere l’aurora boreale ed ha comprato un biglietto aereo, perché altrimenti quando gli sarebbe capitata un’altra occasione!

E allora “Velkommen Til Norge”, la Norvegia è ad un passo da casa Vostra anche se per il momento ci dobbiamo accontentare solo dell’ottimo baccalà norvegese.

Harry di Prisco


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