Il backstage della tua vita

Da Flavialtomonte

Vestiti che cadono morbidi, nelle foto dai bordi sbiaditi, di un album fotografico riposto sulla mensola più alta di un’abbondante libreria. Riposano stanchi, due tre libri spiegazzati e di prefetto stile anni ’60. In controluce, una foto fa capolino da quelle senza album. Risale un odore di epoche straniere, sconosciute, passate, forse vissute e già viste. Lo stesso odore dei libri antichi che non sei stata tu a scrivere ne a incalzarne i ruoli, anche se avresti voluto fosse così. Allo stesso modo dei manufatti, avresti voluto essere tu l’artigiana.
Un quadro perfetto, olio su tela, come l’alone di due bocche che si baciano attraverso un vetro: l’immagine potrebbe apparire stupida, orrida, abominevole, ma senza dubbio romantica.
La foto in controluce è quella di un amore libero. Un abito meravigliosamente bianco di fianco ad uno incredibilmente nero, sono i due soli protagonisti del backstage di un film strappalacrime.

Sorridono.
La luce sembra troppo forte per farsi vedere e si arrossisce, trasformando il tramonto di un marrone composto e il prato di un giallo svampito.

Alzano gli occhi al cielo.
Un albero funge da cornice e sembra esso stesso perfetto e misericordioso.

Si baciano.
Non si fanno vedere mentre lo fanno, ma si baciano lentamente.

Si passa dal backstage alla proiezione vera e propria che questa volta è riposta dentro un enorme scatolo di oggetti e souvenir. VHS da guardare con il videoregistratore che hai conservato da qualche anno nel mobiletto sotto la TV. Che non avresti pensato di tirarlo fuori, un giorno. Un giorno di quelli che corrono e non per scappare, di quelli che esplodono e non per il male, di quelli che stringono i denti e non per dolore ma per l’odore che resta e mette da parte il pranzo e la cena perché oggi ti cibi di questo.