Il ballo delle nomine

Creato il 22 novembre 2012 da Nonzittitelarte

  Zedda al gran ballo delle nomine negli enti: chi vuole rompere il puzzle?
Siete pronti? Benvenuti al gran ballo delle nomine negli enti, la bagarre è già cominciata e in piena campagna elettorale per le primarie. Nello stesso giorno in cui il centrosinistra in consiglio comunale chiede più potere all’interno della Sogaer e nella gestione dell’aeroporto, i lavoratori del Ctm non ci stanno e attaccano la decisione del sindaco di prorogare il contratto del direttore. E riaffiorano i sospetti di accordi col centrodestra, che qualcuno aveva già avanzato sul caso Crivellenti al teatro Lirico. Il cambio di rotta non c’è e la politica col silenziatore continua. Chi si aspettava scelte per il cambiamento vero della città resta di stucco e i lavoratori del Ctm addirittura usano un termine inconsueto per Zedda, parlano di “berlusconismo” nelle sue ultime decisioni, sicuramente non condivise nè con i dipendenti nè tantomeno con la sua maggioranza. Che non a caso continua a dare segni di fibrillazione: il Pd sta andando avanti da solo, ieri ha presentato il piano di housing sociale per dare case scontate alle giovani coppie ma il sindaco Zedda alla conferenza stampa probabilmente non era stato neppure invitato. La strategia è chiara: fare vedere alla città chi sbaglia e chi lavora. Il sindaco gioca di rimessa anche sul caso aeroporto: in aula la mozione che chiede più peso al Comune sulle scelte sui voli low cost è firmata dai capigruppo di Pd e Idv Davide Carta e Giovanni Dore, guardacaso i più critici sulla vicenda del teatro Lirico. La scollatura è sotto gli occhi di tutti, ma è anche vero che la vecchia logica delle poltrone in politica non passerà mai di moda. I sostenitori del sindaco affermano infatti che la scelta di Marcella Crivellenti è stata un atto di coraggio fuori dagli schemi delle consuete spartizioni, e che proprio per questo il sindaco sia finito nel mirino. In realtà non si capisce come sia possibile governare senza dare un solo incarico a esponenti diretti del Pd, che comunque è stato il primo partito a Cagliari. Il rischio di riconsegnare la città ai soliti noti senza unità di intenti è sempre più concreto, anche perchè da via Roma circolano altre testimonianze: non ci sarebbe propriamente un rapporto idilliaco tra i dirigenti comunali e gli assessori, che vedono i ,loro progetti arenarsi sempre più spesso nelle secche della burocrazia. Dirigenti assunti durante l’era Floris, che hanno in mano la velocità delle scelte strategiche per migliorare la città. Il sindaco in consiglio ha spiegato che bisogna discutere “anche di grandi problemi come l’aeroporto e non soltanto di autobus e marciapiedi come nell’ultima assemblea di Mulinu Becciu, spesso si guarda troppo ai dettagli”. Eppure anche quelli sono importanti, specie per chi abita nelle periferie che il centrosinistra dovrebbe proteggere e valorizzare. Eppure c’è un centro storico abbandonato che attende il piano particolareggiato ormai da anni. Dall’altra parte c’è un Comune che comunque, anche in tempi di tagli e crisi economica, sta riuscendo a non sacrificare i servizi sociali, a non tagliare neppure un asilo, a tenere sotto controllo i conti del bilancio mentre altri enti locali annaspano nei debiti. La domanda allora è: chi ha interesse a rompere davvero il puzzle del centrosinistra? E quali poltrone negli enti vorrebbe in cambio?

di Jacopo Norfo
Mercoledì 21 Novembre 2012

castedduonline

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