Domenica 24 Giugno 2012 10:57 Scritto da Marcella Geraci
consentano di vivere …” “Non preoccuparti, disse la terra. Penserò io a te. Ho solo bisogno di pochi semini. Cercali, scavami bene e mettimeli dentro. Avrai frutta
da vendere.” Il giovane corse al mercato agricolo, comprò i semi e fece quanto la terra gli aveva ordinato. Dopo qualche tempo, egli potè vendere la frutta e divenne ricco. I soldi, però, guastarono l’animo del giovane che, divenuto ricco, aprì una fabbrica di plastica. Così la terra e le acque si inquinarono e gli oggetti che il giovane comprò per sé e per la famiglia sporcarono l’ambiente. “Voglio regalare un bel mazzo di fiori a mia moglie”, pensò il giovane tra sé, un giorno. “Andrò a raccoglierli io stesso, in giardino.” Camminò e camminò, guardandosi intorno, ma era inutile. Nell’immenso giardino crescevano solo bottiglie di plastica. Allora, il giovane si inginocchiò e prestò l’orecchio alla terra. “Terra, terra, dammi dei fiori per mia moglie.” “Non posso, rispose la terra. Mi hai fatto mangiare tante porcherie ed hai reso l’acqua puzzolente e più nera del petrolio. Come
potrebbero crescere fiori?” Solo allora il giovane capì di essersi comportato male. Chiese scusa alla terra, chiuse la fabbrica di plastica e piantò tantissimi fiori. Così tanti che, se chiudete gli occhi ed annusate, potrete sentirne ancora il profumo.