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IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Creato il 18 novembre 2013 da Emanuelabonini

Ci siamo lasciati dopo la visita al supermercato e vi sarete sicuramente chiesti: “ Si, ma io la spesa dove la faccio?”.

Dando per scontato che al super mercato bisogna comunque andarci qualche volta, impegniamoci per comprare solo lo stretto necessario, magari anche solo i famosi prodotti civetta di cui abbiamo parlato, soprattutto se li troviamo in sconto. Sarà il nostro modo di combattere la grande distribuzione. E il resto della spesa dove lo facciamo?


Il resto lo possiamo comprare al mercato (noi ci riforniamo di frutta e verdura quasi esclusivamente li ma abbiamo avuto la fortuna di trovare un commerciante onesto che vende prodotti di qualità), possiamo associarci ad un G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) di cui parleremo in un prossimo articolo, oppure acquistare prodotti provenienti dal mercato equo-solidale o anche dal piccolo commerciante di cui vi fidate (noi la farina la prendiamo presso un mulino ad acqua che è anche bello da vedere) e in ultimo ma non ultimo, usare il baratto.Il baratto è la prima e più elementare forma di commercio usata sin dai tempi degli egizi e forse anche prima: consiste in uno scambio di un bene o un servizio con un altro (merce/servizio  contro merce/servizio).Le controparti devono accordarsi  sul prodotto da dare e da ricevere in cambio, possibilmente senza mettersi le mani addosso.Per fare un buon baratto ci sono delle semplici regole di base:

  • E' necessario che i due soggetti abbiano beni diversi perché scambiarsi lo stesso oggetto non sarebbe utile a nessuno.
  • Ognuno dei due deve attribuire maggiore utilità al bene posseduto dall'altro
  • Entrambi i soggetti devono ritenere che dal trasferimento del bene scaturisca un vantaggio. ( se no che lo faccio a fare?)

Successivamente il  baratto è stato sostituito dallo scambio monetario per consentire di superare alcuni inconvenienti, infatti non sempre è facile trovare chi desidera avere ciò che si è disposti a cedere e che nello stesso tempo possa fornire in cambio quello di cui ha bisogno.Ai nostri giorni il baratto sta ritornando alla ribalta, anche su internet si sta diffondendo in maniera impressionante in tutto il mondo con forum e blog dedicati (attenzione che siano gratuiti) che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Nei paesi anglofoni è detto “swapping” da swap che letteralmente vuol dire scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabili su base fiduciaria. Nel caso del baratto su internet, un partecipante, scorretto, può aderire a uno swapping e poi non completarlo ricevendo  qualcosa senza aver dato niente. Questa pratica è chiamata swapliftins. In questa situazione il sito di baratto può rimuovere l’account della persona che ha violato le regole, oppure viene permesso alla parte lesa di rendere pubblico un feed back negativo.Ma del baratto possiamo trovare innumerevoli varianti come quello costituito dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi o dalle reti di ospitalità mondiale, associazioni nate negli ultimi anni che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci ma questo esula un po’ dal nostro articolo.Ho conosciuto il mondo del baratto circa 2 anni fa iniziando timidamente, abbastanza osteggiata dai miei familiari. Mio marito, da buon “orso”, mi ha detto “per me va bene basta che ti occupi tu degli scambi”. I miei figli grandi mi hanno detto “ ma siamo così messi male?”, non avendo capito per niente lo spirito e l’eticità del baratto. Infine i più piccoli l’hanno vista come un’opportunità per avere giochi nuovi (gli unici che hanno avuto la vista lunga).Dopo aver visitato vari siti di baratto, quello che regolarmente frequento e in cui più mi ritrovo, è Cose Inutili. In questo sito è più facile barattare perché come merce di scambio si utilizzano i crediti che sono dei soldi finti (un credito equivale circa a 1€).Iscrivendoti al sito ti vengono assegnati circa 30 crediti con i quali puoi iniziare a cercare e richiedere oggetti messi in vetrina da altri utenti. Più baratti i tuoi oggetti, più crediti accumuli e più scambi puoi fare.Barattare non è solo una forma di risparmio ma è soprattutto etico, vengono rimessi in circolo degli oggetti inutilizzati che a qualcun’altro  possono fare comodo.Si possono barattare non solo oggetti ma anche il frutto di auto-produzioni, il tempo (il bene più prezioso in quest’epoca) e le competenze.Barattando ho conosciuto tante persone simpatiche e di mente aperta.Ho un sogno: Creare in ogni paese un’area coperta adibita ad ospitare ogni giorno un tipo di commercio diverso: •Il classico mercato con le bancarelle.•Il giorno successivo il baratto di oggettistica (sempre utilizzando la forma dei crediti che è quella che consente più transazioni)•Un giorno dedicato al baratto dell’abbigliamento.•Un altro dedicato alle auto-produzioni  (sapone, creme, detersivi ecc, ecc)•Poi ci sarà uno dedicato al baratto delle eccedenze degli orti•E infine un giorno per l’agri-mercato dei produttori localiIn questo modo abbiamo spalmato tutta la settimana.Tutto ciò contrasterebbe la supremazia dei supermercati e rinsalderebbe i rapporti tra concittadini rendendo il paese più vivibile e solidale.

Chissà se qualche illuminato amministratore un giorno …Ecco a voi alcuni oggetti ricevuti grazie al baratto:

IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Un bel copripiumone


IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Libro sulla decrescita felice consigliato dalla gatta Lilli


IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Bicchieri in coccio (quelli usati nel post sulla cioccolata)


IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

La sala da pranzo di Lilli


IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Uno stereo per la camera dei bimbi


IL BARATTO : L' economia del futuro che viene dal passato.

Un tavolino porta computer con ripiani in vetro "Home made" usato da Emanuela per tenere sotto controllo il blog mentre cucina



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