Pensare a queste donne che si accomodano su una poltrona imbottita di finta pelle e si fanno massaggiare la faccia e che, con i bigodini colorati in testa e la retina, si lasciano limare le unghie incremate, ha qualcosa di commovente. Perché quando gli uomini usciranno sporchi e provati da settanta giorni di buio, polvere, umidità e aria viziata e la mancanza di un bagno degno di questo nome, con tutta la stanchezza fisica e psicologica, ancorché mitigate dalla felicità di essere rinati, questa volta dal ventre della Terra, cosa potrà importare loro dell'aspetto della moglie o della figlia?
Di certo la prima cosa che si sono detti abbracciandosi non è stata: «Ti piace il mio nuovo taglio?» fosse anche solo per gli occhiali scuri che hanno impedito ai redivivi di vedere la nuance Biondo Miele (cod. 5.34) o le unghie madreperlate con quella sfumatura color salvia (537) che va tanto di moda. Eppure le donne lo hanno voluto fare ugualmente. Per rilassarsi, per cercare normalità, per amore, perché farsi i capelli significa pensare che domani sarà un domani degno di avere i capelli in ordine. Un domani (di nuovo) felice.
A meno che, naturalmente, non l'abbiano fatto per le telecamere.