il blog è a lutto

Da Francesca_82
Il 20 maggio tutta l'attenzione era focalizzata su Finale, San Felice e Mirandola. Senza nulla togliere ai vicini, Cavezzo non è stata evacuata, non era stata tanto considerata, hanno controllato poco e in fretta..
Ora il 75% del mio paesello è distrutto, ci sono già quattro morti, destinati a crescere e perfettamente evitabili se non fossero tornati a lavorare, tranquillizzati dai controlli di agibilità. Ma come hanno controllato?
Io davvero questa volta non ho più una casa, è ufficiale.
Dove porterò Marc? Su che ricordi ricostruirò la mia vita, per fargli vedere l'altra parte della sua famiglia, del nostro cuore, cervello, spirito...
Non potrò portarlo in un paese fantasma.
Vedo le immagini del palazzo della biblioteca dove ho preparato la maturità nel 2001 e una caterva di esami, a volte partivo da Ancona per tornare a studiare a casa.
E' crollato il palazzo di Pacchioni, il palazzo del Conad, con la gelateria e l'agenzia di viaggi, il palazzo del fotografo e del negozio di taglie grandi.
Cavezzo non si merita questo.
Vedere le immagini poi da internet mi tiene in una dimensione sospesa, come se non fosse succedendo a me, ai miei genitori, a casa mia...come se fosse un sogno e posso continuare ad immaginare cosa farò con Marc e i miei genitori questa estate. Non riesco a realizzare che non sarà così. Dopo una prima crisi di panico stamattina leggendo sul Corriere "Cavezzo, paese distrutto" ora sono tranquilla, magari rassegnata, di sicuro impotente.
E continuo a sentire "Cavezzo, Cavezzo...." in tv qua in Spagna, sulla diretta su internet.
Cavezzo è sempre stato un paesino anonimo e di provincia, una scuola elementare, una media, una chiesa, tanta bici, negozietti famigliari, ci conosciamo tutti, ogni volta che torno il fornaio di via Cavour mi prepara pure il pane con 7 (sette!) cereali solo per me. Don Giancarlo...okkei don, non ti aprivo la porta quando sapevo che eri in zona per venire a fare le benedizioni, io facevo finta di non essere in casa, ma alla fine sei simpatico sfrecciando in bici per il centro.
Cosa ho fatto io di male per meritarmi questo, perché un paesino tanto piccolo stia contando i morti?
E i risparmi di una vita crollati sotto i tetti.
Comunicazioni telefoniche che saltano, la mia crisi isterica di fronte alle immagini...
Non ci credo che quello che sto guardando sia il mio paesino distrutto.
Il blog di Marc rimarrà a lutto, forse un giorno o forse 10 o forse avrò proprio bisogno di scrivere per sfogarmi.
Mi sento senza terra, ieri sera guardavo la pagina Ryanair per comprare un volo e adesso mi chiedo: dove vado io? Chi sono io senza la mia terra?

cavezzo, Piazza della Chiesa (da internet)



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