Proprio per questo mi sento di dire che l’insistenza del premier su questa linea non solo rivela la volontà di incamerare il centro destra nel suo progetto di partito della nazione, ma si presenta anche come un atto di disperazione: l’incapacità di produrre programmi coerenti e razionali per il Paese, l’assenza totale di una qualunque politica che non sia quella dettata da Bruxelles, non lasciano altro spazio al recupero di consenso, se non l’uso di queste macchinazioni retoriche che intrappolano i cittadini nel labirinto tra allettamenti e depressione e li spingono alla guerra…