Il borgo di Montefalco: alla scoperta della ringhiera dell’Umbria

Da Occhi Da Viaggiatore

Veduta di Montefalco. Fonte: wikimedia commons

Montefalco è un comune in provincia di Perugia conosciuto anche come la ringhiera dell’Umbria fin dal 1568 . Questo borgo deve questa definizione alla sua posizione geografica visto che si trova sulla cima di una collina che domina la pianura dei fiumi Topino e Clitunno e che l’intera vallata umbra e che offre una vista unica che spazia da Perugia a Spoleto. Il nome di Montefalco pare derivi da un’intuizione di Federico II di Svevia che, in visita alla città tra il 1239 ed il 1240 rimase colpito dal gran numero di falchi presenti nei cieli della zona. La città ha comunque origini molto più antiche ed il nome originale era quello di Coccorone, dal nome del senatore romano che leggenda vuole sia il fondatore della città. Chi raggiunge questo borgo, sicuramente da annoverare tra i borghi più belli d’Italia, lo fa per affacciarsi alla ringhiera dell’Umbria ma anche per ammirare le tante attrazioni presenti a cominciare dalla cinta muraria. Le antiche mura della città si sono conservate praticamente intatte a cominciare dalle cinque porte di ingresso tra cui la porta Sant’Agostino con le sue torri.

Montefalco, porta di Sant’Agostino. Foto wikimedia commons

Tra le altre cose da ammirare c’è sicuramente il complesso museale di San Francesco, il cui cuore è l’ex chiesa dedicata al Santo. Al suo interno è possibile ammirare gli affreschi di Benozzo Gozzoli raffiguranti le Storie della vita di San Francesco e la natività del Perugino. Il cuore del paese è comunque la piazza del comune, teatro di importanti manifestazioni come il gioco della Ciuccetta. Al campo sportivo, invece, si tengono i giochi de “La fuga del Bove” con i giostratori di ciascun quartiere che guidano nella corsa un toro in una gara a due.

 Montefalco: tutto il sapore del Sagrantino

Il borgo umbro di  Montefalco è una meta imperdibile anche per gli amanti del turismo enogastronomico. Tantissimi turisti provenienti da tutto il mondo raggiungono questo luogo per scoprire il vero sapore del Sagrantino, nonché i luoghi dove questo vino viene prodotto. Si tratta di uno dei vitigni autoctoni più famosi al mondo introdotto nella zona da  un monaco nel 1200. Dal colore rosso intenso, questo vino va gustato con tanti piatti tipici della zona. Tra questi c’è sicuramente la coratella d’agnello preparata con parti di cuore, polmone e fegato.


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