In collaborazione con il Festival Mix México, il quindicesimo festival della diversità sessuale nel cinema, questa settimana nella capitale messicana l’Istituto Italiano di Cultura e la Cineteca Nazionale organizzano una bella retrospettiva su Ferzan Öztepec con la proiezione di pellicole come Le fate ignoranti, Il bagno turco, La finestra di fronte, Saturno contro, Harem e Un giorno perfetto. Nonostante il prevalere di un’innegabile cultura maschilista e omofoba in Messico e in America Latina (e in Italia?), Mexico City è senz’altro una città pioniera e aperta rispetto alle tematiche tipiche dei film del regista italo-turco e il pubblico sembra aver ben ricevuto l’iniziativa.
Mentre da noi il dibattito sui temi sociali viene spesso congelato e lasciato a tempi migliori, a Città del Messico i progressi degli ultimi anni in questo senso hanno portato, invece, alla legalizzazione dell’aborto e alla possibilità, di fatto, di praticare l’eutanasia, all’ampliamento del diritto universale alla salute e al sussidio temporaneo di disoccupazione e, dulcis in fundo, al diritto a contrarre matrimonio civile per gli omosessuali, riconosciuto di recente anche in Argentina.