Ricordate il Brontosauro, il bestione lungo qualche decina di metri che dominava il panorama del Jurassic Park? Durante la creazione del film è sembrato più che naturale includere anche questo enorme lucertolone, così facilmente riconoscibile da chiunque e dal nome così evocativo (Brontosaurus significa infatti "lucertola del tuono"). In realtà, il Brontosauro non è affatto ciò che ci hanno raccontato i libri e i film. Per essere onesti, il Brontosauro non è mai esistito.
Per circa 130 anni abbiamo creduto che i brontosauri fossero tra le più ciclopiche lucertole erbivore mai esistite sulla Terra per colpa di un errore risalente al periodo definito "La Guerra delle Ossa", una dura competizione tra due celebri paleontologi del passato: O.C. Marsh e Edward Drinker Cope.
"Ci sono storie sia su Cope che su Marsh secondo le quali i due paleontologi ordinavano ai loro collezionisti di rompere scheletri ancora da disseppellire, in modo tale che l'altro ricercatore non potesse appropriarsene" spiega Matt Lamanna, curatore del Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh.
L'accesa rivalità tra Cope e Marsh raggiunse il culmine nel 1877, quando Marsh ricercatore scoprì tre grandi vertebre di un dinosauro dal collo lungo che chiamò Apatosauro (Apatosaurus ajax). Allo scheletro mancava il cranio, per cui Marsh riuscì solo a ipotizzare la struttura della testa basandosi sulla forma del teschio di un altro dinosauro, il Camarasaurus.
L'Apatosauro, oggi noto anche per il suo muso allungato, fu dipinto da Marsh come un animale dotato di un muso piatto e robusto. Per quale motivo? Nessuno in particolare: pare che la fretta di pubblicare nuove scoperte prima del suo rivale portò Marsh a utilizzare come cranio dell'Apatosauro un fossile di Camarasauro rinvenuto nella stessa zona. La stessa valutazione arbitraria venne compiuta sulla coda, raffigurata come corta e tozza prendendo a modello quella del Camarasaurus.
Anche il nuovo scheletro di dinosauro era privo del cranio, sebbene il resto delle sue caratteristiche fisiche ricordasse molto da vicino il primo scheletro di Marsh: coda corta e tozza, cranio corto e robusto (che Marsh, anche in questo caso, modellò sulla base di un Camarasaurus). Il nuovo dinosauro venne classificato come Brontosaurus excelsus principalmente per via della differenza di dimensioni l'Apatosauro, un errore che ebbe ripercussioni nei successivi 130 anni.
Era l'anno 1883 quando il Brontosauro fece il suo ingresso nel mondo della paleontologia, ma esattamente 20 anni dopo la comunità scientifica si rese conto dell'errore: il Brontosauro era in realtà un Apatosauro, e quest'ultimo aveva cranio e coda del tutto differenti da quelli raffigurati da Marsh. Occorre tuttavia aspettare la fine degli anni '70 per avere la conferma dell'errore di Marsh: il ritrovamento di un terzo scheletro di Apatosauro completo di cranio fece sparire il Brontosauro dal mondo della paleontologia, relegandolo al ruolo di puzzle tra diverse specie di grandi dinosauri erbivori.
La specie di Apatosauro identificata da Marsh come Brontosaurus excelsus era tipica degli stati occidentali del Nord America. Il suo cugino più grande, l'Apatosaurus ajax, raggiungeva invece i 25 metri di lunghezza, e la sua classificazione ha superato (per ora) il vaglio del mondo scientifico.
Oggi il Brontosauro non esiste più (è comunque sinonimo di Apatosauro), e il fossile erroneamente classificato da Marsh come Brontosaurus appartiene ora alla specie Apatosaurus excelsus, la più piccola (18 meteri di lunghezza) delle tre specie a noi note.