Il brutto carattere degli scrittori

Creato il 27 novembre 2011 da Amaranthinemess @AmaranthineMess
Negli ultimi giorni, la vita di questo giovane blog è stata scossa dagli sfoghi di un'artista ferita.
Tralasciando il caso specifico, era da tanto tempo che mi ripromettevo di scrivere qualcosa sul carattere degli scrittori.
Lungi da me generalizzare, insinuando che tutti gli scrittori siano nevrastenici, mi rendo conto che quando si tocca l'opera di uno scrittore è come se si dicesse ad una madre che il suo bambino è brutto.
Cercando, per altro, nel mio piccolo, di entrare a far parte del novero degli scrittori, mi rendo conto che, talvolta, anche
le mie reazioni sono piuttosto eccessive.
Negli ultimi mesi ho avuto a che fare con un editore di visioni un po' ridotte, a mio avviso, tuttavia, guardando a posteriori le cose, mi rendo conto che avrei decisamente potuto trattarlo meglio.
Il fastidio che suscitavano in me determinate correzioni che il suddetto editore tentava (invano) di impormi non era dettato tanto dalla correzione in sé - perchè seppur in pieno delirio di onnipotenza scrittoriale mi rendevo ben conto di non essere infallibile - quanto dal fatto che il 70% delle cose che voleva cambiare erano state messe lì apposta, avevano uno scopo all'interno di ciò che avevo scritto e lui voleva semplicemente buttarle via, snaturare completamente il mio lavoro e renderlo banale e piatto, privo di qualsivoglia caratterizzazione.
Ovviamente mi sono posta molte domande. Mi son detta: magari ho messo lì una parola o una frase apposta per comunicare qualcosa e questo qualcosa non è arrivato. Ma in tal caso il mio editore, una volta avuta una esauriente spiegazione su ciò che miravo ad ottenere avrebbe dovuto indirizzarmi verso una scelta che potesse coniugare le mie necessità e le necessità editoriali. No, ci siamo scornati. Alla fine qualche battaglia l'ho vinta io e qualcuna lui, ma non è questo il punto.
Ho molti interrogativi circa le reazioni degli scrittori alle critiche, e le risposte prescindono dallo stile o la classe che uno scrittore possa o non possa avere nel rispondere.
Può davvero, uno scrittore, accettare senza batter ciglio una critica ad un suo lavoro?


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