Il buco della memoria

Creato il 18 novembre 2010 da Andima

foto:flickr

"E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. "Chi controlla il passato" diceva lo slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato." [..] La storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva. In nessun caso era possibile, una volta portata a termine l'opera, dimostrare che una qualsiasi falsificazione avesse avuto luogo. [..] In realtà, pensò Winston mentre rimetteva a posto le cifre fornite dal Ministero dell'Abbondanza, non si trattava neanche di falsificazione, ma solo della sostituzione di un'assurdità con un'altra.[..] Le statistiche, tanto nella loro versione originaria che in quella rettificata, erano un puro e semplice parto della fantasia. In molti casi ve le dovevate cavare dal cervello da soli. [..] Da qualche parte stavano i cervelli pensanti, rigorosamente anonimi, che coordinavano il tutto e fissavano le linee politiche che imponevano di preservare, falsificare o distruggere un determinato frammento del passato. [..] A quel punto la menzogna prescelta sarebbe passata nell'archivio permanente e sarebbe diventata verità. [..] Il Compagno Ogilvy, neanche immaginato fino a un'ora prima, era adesso realtà. Gli parve una cosa curiosa che si potessero creare i morti e non i vivi: il Compagno Ogilvy, che nel presente non era mai esistito, esisteva ora nel passato e, una volta che fosse caduto nell'oblio l'atto di falsificazione che lo riguardava, avrebbe posseduto la stessa concretezza, autentica e documentata, di Carlo Magno o Giulio Cesare."
Ecco, questo insieme di brani tratti da 1984, il celebre romanzo di George Orwell, riassume il concetto di quello che lui immaginava come il "buco della memoria", in quel mondo ambientato in un futuro non troppo lontano in cui il regime totalitario comunista controllava praticamente tutto, addirittura la modifica del passato, in una ristampa continua di tutti i testi esistenti in modo da allineare ogni cosa al pensiero del Grande Fratello.
Ecco, ovviamente il romanzo porta al limite alcune situazioni, ma non c'è bisogno di estremizzare così tanto quando è palese che il buco della memoria, nel suo piccolo, esiste ed è pratica comune d'ogni regime, dalla censura alla disinformazione. Se pensiamo alla riabilitazione mediatica della figura di Craxi, alle continue menzogne del tg1 di Minzolini, ai Mangano eroe, al problema immondizia, all'Aquila e alla crisi (ma potremmo andare avanti per ore) o all'ultimo caso, l'articolo di NewsWeek che criticava il fenomeno Berlusconi ed il maschilismo cronico della cultura italiana contemporanea, e che il tg2 ha trasformato in una lista di personaggi femminili stimati a livello internazionale (cioè esattamente l'opposto), beh ecco che l'assurdità inizia a colorarsi di realtà. Certo, ci sono i giornali, ci sono i  blog ed i link condivisi sui social network, ma quando soltanto una bassa percentuale della massa acquista quotidiani o si informa attraverso la rete, mentre il resto si ciba passivamente della propaganda presente e della memoria riciclata del passato, ecco che l'assurdità inizia a dipingersi di realtà, perché, per esempio, chi informerà quei milioni di telespettatori che il servizio del tg2 era pura finzione? Nessuno. I miei genitori, i miei amici, crederanno a me, il ragazzo venuto dall'estero che vuole fare la morale o torna soltanto a lamentarsi, o alla madre televisione che inventa, produce e diffonde?
E ancora più demoralizzante è il buco della memoria personale, oramai comune, come se avessimo un dimenticatoio a presa rapida, ed uno scandalo dura pochi giorni, il tempo di qualche titolone sui giornali, di qualche chiacchiera al bar o una battuta di Crozza a Ballarò, poi il giorno dopo ognuno immerso nella propria vita, nella propria macina temporale, priorità e necessità, il resto è dimenticato perché meno importante e tutto continua immutato in una staticità quasi irreale.
"[..] A quanto pareva, vi erano state anche manifestazioni di ringraziamento al Grande Fratello per aver aumentato la razione settimanale di cioccolato, portandola a venti grammi. Ma se appena ieri, pensò Winston, avevano annunciato che la razione di cioccolato doveva essere abbassata a venti grammi! Possibile che potessero mandare giù una balla simile a distanza di ventiquattr'ore? Sì, era possibile."


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