Mea culpa.
Dopo l'ultimo esame si sono susseguiti una serie di eventi ansiolitici che hanno portato i miei pensieri lontano dallo scrivere.
Per alcuni giorni ho sperimentato che cosa volesse dire essere il Gobbo di Notre Dame.
Occhio sinistro gonfio, tosse a volontà e mal di denti a go-go.Alla faccia del riposo post - ultimo - esame.
Posso però annunciarvi un lieto evento: ho partorito la mia bambina - tesi. 172 pagine di volume. Una gran bella creaturina.
Ora manca solo la discussione, che è stata fissata per l'11 Luglio alle 15.
Questa volta mi toccherà fare il salto della siepe. Due anni fa, quatta quatta, me la sono svignata a brindare lontano da possibili ostacoli da saltare.
Ebbene si.
Ho la fobia dell'ostacolo.
Fin da giovincella fingevo sempre un qualche dolore/crampo quando ad educazione fisica c'era la corsa ad ostacoli.
Mettetemi davanti una formica, una foglia, quello che volete. Io non riesco a saltare. Ho i piedi ben fissati al terreno (al contrario della testa con i suoi pensieri che prendono il volo verso lo spazio infinito).
Questa volta mi hanno obbligata a correre a piedi nudi e a saltare le siepi. Beh il mio saltare sarà molto relativo (ed elegante): alzo un piede e sono "a cavalllo"; alzo l'altro piede e sono dall'altra parte. Durata media del tutto: 5 minuti a siepe quindi, voi che verrete a osservare il mio calvario, mettetevi comodi. Portatevi una sedia da campeggio, un tavolino, le carte per giocare a scopa, the e pasticcini.
Lo spettacolo è servito.