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IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO: figurati la sera!

Creato il 19 gennaio 2011 da Maricappi
Con il buongiorno auspichi una buona giornata a chi incontri sulla tua strada, sui tuoi passi. Buongiorno è risveglio, è vita, è condivisione di un percorso. Ecco perché ci si saluta con il buongiorno. Buongiorno è un’affermazione solidale, siamo tutti sulla stessa barca: allora “barchiamo” insieme!
Buongiorno allo spazzino, al giornalaio, al panettiere, alla cassiera del negozio sotto casa. Buongiorno al benzinaio, all’impiegato delle poste dietro al suo vetro, anche se gli devi dare dei soldi, e al macellaio.Buongiorno al tuo vicino di casa ricco e stra-ricco a cui invidi l’ultimo modello di mercedes-benz, e buongiorno allo zingaro che chiede di lavarti il vetro al semaforo.Buongiorno al capo, alla sua segretaria e alla sua sotto-segretaria. Buongiorno ai tuoi colleghi di lavoro, anche quello più antipatico, a quello insopportabile che gli tireresti il collo. Chissà perché a volte il buongiorno è un optional, soprattutto in ambito lavorativo.Salvo eccezioni ovviamente. Dipende dalla simpatia, dal portafoglio, dal parente potente o dal titolo di studio?I salutatori-buongiornisti non sono tutti uguali, per carità dove c’è diversità c’è anche scambio culturale, ma tra alcuni buongiornisti è difficile trovarlo.Esistono varie tipologie di salutatori-buongiornisti.
Il salutatore buongiornista per eccellenza: è di quella tipologia che saluta sempre in maniera educata, garbata, affabile. Mi sono alzato e saluto il mondo indipendentemente dall'umore. Buongiorno a pieni polmoni.
Il salutatore-buongiornista per eccellenza ma te la farà pagare: è sempre di quella tipologia che saluta in maniera educata, garbata, cordiale, affabile, ma appena l’occasione lo propone si trasforma nel tuo più efferato nemico.
Il salutatore-buongiornista euforico: quando ti vede, già da lontano, si avvicina con veemenza enfatica ti salta al collo e ti riempie di baci che tu pensi: vabbè, ora non esageriamo!
Il salutatore-buongiornista fugace: ti guarda con la coda degli occhi, ti tiene a distanza, ti fa un cenno con la testa come per dire: si, vabbè, buongiorno, ma ti pare un buon giorno questo? Lasciami stare! In generale questo soggetto è un salutatore buongiornista buono.
Il salutatore-buongiornista interessato: a volte non ti saluta, ma se ha bisogno di qualche informazione, di un qualche piacere, di conoscere un qualche pettegolezzo, lo fa. E tu noti un certo interesse in quel saluto che diventa illuminante nel corso della giornata. Ecco dove voleva andare a parare!
Il salutatore-buongiornista occasionale: vale a dire, quello che ti saluta un giorno si e l’altro no, e forse anche l’altro no, dipende da come si alza la mattina, se con il piede destro o con il piede sinistro, e non si capisce quale sia quello giusto, e nemmeno tu non riesci a decifrarlo. Ti chiedi: che faccio, lo saluto io o no? E se poi lo saluto, come è già successo, e non mi risponde? Io ci rimango male. E intanto è già passato senza salutarti e ne tu lo saluti. Vabbè pazienza,  ci saluteremo domani!
Il salutatore-buongiornista sospettoso: è appunto quello che ti guarda con sospetto perché crede che tu abbia un secondo fine. Attenzione però, questo salutatore può essere confuso con il salutatore-buongiornista interessato. In realtà c’è una differenza: il primo ha un piano ben preciso, il secondo crede che tu abbia un piano ben preciso.
Il salutatore-buongiornista ad personam-nationality: ovvero, agli italiani, americani, londinesi, parigini, che a volte sono anche nostri ospiti tra le corsie, ci rivolgiamo con un reverente e rispettoso buongiorno e con il pronome “lei”. Se invece si tratta di un nero, un filippino, un marocchino, un albanese, un romeno, automaticamente il saluto viene declassato ad un ciao e ci rivolgiamo con il pronome “tu”, e non solo, a volte, ai mal capitati declassati, pur parlando l’italiano meglio di noi italiani, gli scandiamo le parole come se non ci capissero, alzando pure il tono di voce come se fossero, oltre che extracomunitari sordi.
Il non-salutatore-buongiornista: non saluta mai, a prescindere, perché gli va così. Che tu lo guardi e pensi: povero, com’è conciato questo! Si crede anticonformista, originale, tenebroso, pensieroso, singolare, bizzarro, indaffarato, beato lui!.
E tu in quale tipologia ti riconosci? A qualsiasi tipologia tu appartenga, non sopravvalutarti eh…, salutatore o non salutatore, a tutti ma proprio tutti, buongiorno.

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