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Il buonumore si può allenare. Intervista a Terenzio Traisci

Creato il 23 aprile 2015 da Assugoodnews @assunta73

Il buonumore si può allenare. Intervista a Terenzio Traisci
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Si può essere psicologo e comico allo stesso tempo? Si. (Ehi, non dite di no. Ricordate sempre che tutto è possibile). Terenzio Traisci è proprio questo: psicologo che ha fatto del buonumore la sua filosofia di vita. Avevo intravisto Terenzio in qualche partecipazione televisiva e poi l’ho incontrato al Congresso Italiano di Yoga della Risata a Cervia. E sapete una cosa? Mi ha fatto venire il mal di pancia dal ridere. Un bravo comico. Ma non solo, perché la forza di Terenzio è di aver portato questo suo talento nella formazione di psicologo e di averne fatto una professione decisamente speciale. Lui allena le persone al buonumore nella vita e sul lavoro. Potevo non farlo sedere sul mio divano virtuale? Direi di no! Quindi eccolo qua. Tutto per noi.

Partiamo da una caratteristica della tua vita: il buonumore. Come si fa a farne un’abitudine?
L’abitudine al Buon Umore si crea, a piccole dosi, con costanza e volontà, ma soltanto se ne
comprendi i benefici. Crearsi un’abitudine è come apprendere qualcosa e farla poi in automatico,
senza pensarci. Come quando stavamo prendendo la patente e facevamo le guide di allenamento all’esame, ricordi? Chi oggi guida con la patente lo sa…:)))
Eravamo impacciati, a disagio, ci dimenticavamo alcuni passaggi e ci correggeva spesso il tutor accanto a noi. Era lui che, nelle prime guide, frenava per noi. Però oggi abbiamo la patente. Oggi guidiamo in automatico e quei movimenti li facciamo senza pensarci, come se fossero dei riflessi…

Ecco, sarebbe bello crearsi un’abitudine così al Buon Umore?

Bene, la bella notizia è che si può e sai perchè? Perchè ce l’abbiamo già fatta!:)
Occorre ritrovare lo stesso obiettivo, ben chiaro, sfidante, entusiasmante come il poter avere
la patente e poi impegnarsi, come a scuola guida, superando impaccio e disagio iniziali.
A livello personale me la sono creata quasi per “sopravvivenza”, perchè a scuola, con la
squadra di basket e con gli amici di infanzia, ho capito che per essere accettati, considerati,
ed “essere amici”, occorreva essere di buon umore, allegri e divertenti. Ho scoperto da poco con grande stupore che Joseph McGlandon, il collaboratore più vicino a Tony Robbins, psicologo come me tra l’altro, ha vissuto la mia stessa esperienza rispetto al buon umore. Nella scuola di soli bianchi in cui è andato, lo hanno un po’ emarginato per cultura e colore della pelle. E’ successo anche a me a Forlì. Nonostante non fosse una città del nord padano, ero deriso da coetanei e a scuola, perché avevo preso l’inflessione pugliese dei miei genitori e perché ero molto alto e con le orecchie a sventola. McGlandon e io, abbiamo capito entrambi che per poter resistere in quella classe, in quell’ambiente, avremmo dovuto essere diversi sì, ma trascinanti. E così è stato;)
Credo che crearsi un’abitudine in situazioni di urgenza per “sopravvivere”, sia trovare la motivazione più forte, non credi?


Crearsi un’abitudine in situazioni di urgenza è la motivazione più forte. Terenzio Traisci
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Tu, nelle tue giornate, ti arrabbi mai? E come gestisci questi momenti?
Certo che mi arrabbio, perchè tenersi la rabbia dentro fa poi somatizzare e non va bene comunque. Negli anni, durante i vari corsi di crescita personale e PNL con Tony Robbins e Roberto Re, ho imparato
a gestire meglio quei momenti, respirando e chiedendomi: “aspetta, cosa non sto vedendo?”

Vero e falso della felicità

I vero e falso della felicità di Terenzio Traisci

Immagino la vita di una persona stressata che sostiene di non avere il tempo per cose tipo ridere. Le prime tre cose che gli diresti.
Farei delle domande, perchè se è stressata, la prima cosa che non funziona è dare consigli. E’ una persona sotto tensione, quindi in “sopravvivenza”, e per questo non ascolterebbe. Ecco perché le chiederei:

  1. Posso farti una domanda? Su cosa puoi agire personalmente e indipendentemente dall’esterno per migliorare la tua vita?
  2. Ricordi un momento della tua vita in cui eri in uno stato di serenità e buon umore?
  3. Se ci fosse il modo per recuperare quel momento, ti potrebbe servire per vivere meglio?

Ci dai un esercizio veloce per gestire un momento di stress?

Dallo Yoga della Risata e da Visual Comedy (mimo comico) che pratico sia come istruttore che comico, ho elaborato una serie di esercizi meccanici che da qualche mese (quindi un’anteprima per i lettori di That’s Good News:) chiamo “Ingegneria del Buon Umore” per stimolare la risata meccanicamente,usando respiro e postura in modo leggermente diverso dal solito.

Quindi fermarsi e stare qualche secondo con:
busto eretto,
spalle aperte,
braccia aperte,
gambe aperte (non necessario…)
sguardo verso l’alto
sorriso con bocca aperta verso l’alto,
concentrarsi sul corpo, immaginando e percependo le sensazioni
di una persona allegra e spensierata…
Come sta col corpo una persona spensierata?
Come va di corpo una persona spensierata?:))
Ecco dopo qualche secondo con la bocca aperta e postura da persona allegra,ci verrà da sorridere e molto probabilmente anche da ridere perché è un input fisico per il nostro cervello che lo recupera, lo abbina al passato e lo converte in risata.

Scriveva nel ‘900 il famoso psicologo William James “è impossibile rimanere tesi o tristi, manifestando sintomi di allegria”.

Ogni postura, espressione del viso e frequenza respiratoria, per il nostro cervello sono
segnali di stati d’animo, già vissuti e da ripristinare. Sapendolo è il metodo meno riflessivo
e più immediato da usare sotto stress. Che ne dici, hai provato insieme a me Assunta?;)

Si! Ho provato, wow, funziona! (Avete provato anche voi? Scriveteci come è andata nei commenti!)

Quindi ci hai appena dimostrato che non solo la felicità è allenamento, lo è anche il buonumore. Come ci si allena a questa pratica cosi importante per la nostra vita? Da dove si parte?

Ne ho fatto il mio mestiere, perché sia nella formazione business che life, alleno le persone a crearsi buon umore in autonomia, per migliorare la gestione dello stress, dei conflitti e il clima lavorativo.
Si parte dalla fisiologia, come insegnano in PNL. Un esempio è l’esercizio di postura e respiro sopra suggerito, perché Motion Creates Emotion, il movimento crea emozioni collegate. Poi si passa al linguaggio, che in parte è il dialogo interno. Quell’oltre 1 milione di parole e frasi che ci diciamo ogni giorno mentre percepiamo, mentre agiamo, mentre stiamo prendendo una decisione. Dall’altra parte il linguaggio come modalità di comunicazione verso gli altri, quindi se domani so, anzi presumo di sapere, che mi aspetta una giornata pesante, cosa potrei dire per crearmi buon umore, piuttosto che crearmi tensione e preoccupazione? Molte persone pensano che dialogo interno e linguaggio non influenzino la nostra vita. Oppure pensano che se ciò accade sia la sfortuna o l’universo che si accanisce contro di noi. Ma immaginiamo un piatto del cibo per noi più succulento e gustoso, tipo un piatto di fragole con panna, nella maggior parte dei casi, già sta cambiando la nostra salivazione in bocca (la famosa acquolina in bocca). Cosa significa? Significa che ogni parola crea una suggestione nella nostra mente, significa che la mente non distingue fra le cose vividamente immaginate e le cose realmente accadute, significa che se vogliamo allenarci al buon umore, occorre allenarci a usare parole più utili, convertendo in positivo quelle che di solito diciamo. Quindi ecco un altro esercizio da fare insieme: Come convertiresti in positivo “giornata pesante o giornata difficile”?

Ehi fatelo eh…

Qualcuno potrebbe obiettare che così prendiamo in giro il nostro cervello, cioè dicendo che domani sarà una giornata sfidante, entusiasmante, impegnativa, o stimolante per lei, ritardante per lui…:))
Ebbene già lo facciamo. Già da anni abbiamo sviluppato l’abitudine a prendere in giro la nostra mente tutte le volte che diciamo, dal giorno prima, che ci aspetta una giornata pesante, quando ancora deve accadere. Quante volte lo facciamo? E quindi dato che già lo facciamo, almeno farlo in modo strategico e a nostro favore, siete d’accordo?

Vero-falso Felicità

I vero e falso della felicità di Terenzio Traisci

Sei l’ideatore dell’HappyFitness, posso dirti che il nome è geniale? Come ti è venuto in mente? Cosa rappresenta questo progetto?
Grazie mille! È nato prima di conoscere e insegnare lo yoga della risata, quando conducevo in palestre e centri culturali, corsi di Riso Terapia e facendo esercizi di ginnastica abbinavo battute e gesti comici di visual comedy. I corsi Happy Fitness si stanno evolvendo con il supporto di Personal Trainer della Wellness Fondation Technogym, insegnanti di Zumba e altre disciplina per creare un fitness felice. Spesso vediamo le persone talmente concentrate in palestra che sembrano arrabbiate ma per quello che ci siamo detti sopra, al cervello questi segnali fisici di tensione, fronte e sopracciglia corrucciate, non arrivano? Se a noi sembrano arrabbiate, lo sembrano con maggior certezza per le loro menti. Quindi un fitness felice porterà senz’altro più risultati.

Si può essere FelicementeStressati?
Certo! Lo stress ci vuole, nella giusta dose e nella giusta durata, perchè è un segnale di allerta per un pericolo percepito, più o meno reale. Infatti scrive il noto psicologo Brian Weiss, che lo stress è come tenere in mano un bicchiere d’acqua è pesante solo dopo qualche minuto che lo tengo in mano, all’inizio non lo sento.
Nel libro Felicemente Stressati, che ho scritto insieme allo psicologo Iacopo Casadei, avvertiamo che continuare a dire “sconfiggere lo stress, o KO allo stress” o altri messaggi anti stress,
porta il focus sempre sullo stress e quindi siccome ogni parola crea una suggestione in noi, continuando a voler sconfiggere lo stress, portiamo la nostra mente proprio lì. È un po’ come quando intimiamo ai bambini di “non toccare la ringhiera” e poi sono già lì a toccarla. Qual è l’obiettivo di quel comando? Che il bambino stia fermo? Bene allora diciamogli di stare fermo. Così per lo stress, qual è l’obiettivo vero? Essere felici? Essere allegri? Allora eliminiamo la parola atress
dal vocabolario e arricchiamolo con parole che esprimono i nostri obiettivi. C’è una ricerca di Neuro Semantica che riporta che facciamo molta più fatica a esprimere le parole che rappresentano emozioni negative piuttosto che quelle positive. È ora di rinnovare questo vocabolario, giusto?;)

Ti sei mai sentito dire “per te è facile, sei cosi di carattere!”? Come rispondi o risponderesti?
Beh a volte sì, a volte no, perché di base sono timido. E’ proprio per vincere la timidezza e
quella percezione di emarginazione che vivevo da bambino che mi sono buttato nelle situazioni
opposte al mio carattere, ad esempio andando a fare l’animatore nei villaggi turistici. Per me è stata la scuola di vita più grande, e che consiglio a tutti, perché è lì che ho imparato davvero tutti i principi espressi nello yoga della risata e che poi ho introdotto in ingegneria del buon umore.
Sorridi nonostante tutto era il must a cui ci avevano abituati e non a caso dalla scuola
dei villaggi vengono personaggi come Fiorello, Jovanotti, Teo Mammuccari, Angelo Pintus.


Comportati da persona allegra e lo diventi. Terenzio Traisci
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Indossa il tuo sorriso, inizia a comportarti da persona allegra e lo diventi e lo fai diventare anche
i turisti intorno a te. Questo era quello che ci dicevano, oltre a usare il Sorriso per nascondere
problemi personali che non erano funzionali ad animare un villaggio.
Personalmente mi è servito questo insegnamento per crearmi proprio quell’abitudine e flessibilità
al pensiero positivo produttivo. Nella vita di villaggio ci sono tante metafore per la formazione e quindi sarò sempre orgoglioso di aver portato un pizzico dello spirito dell’animazione turistica nello yoga della risata, nella formazione e nella vita di ogni persona che incontro ai miei corsi.

La prima cosa che fai al mattino appena sveglio? E la sera prima di addormentarti?
Appena sveglio? Faccio alcuni esercizi di postura e respiro per generare buon umore e li invio a una lista di corsisti e amici sia sul telefono che sul web (Se vi interessa provarli e svegliarvi col buon umore insieme a me il link è www.felicementestressati.it).
La sera invece faccio un esercizio che insegno ai miei corsi, anzi sono due diversi esercizi
ma con lo stesso scopo: addormentarsi con uno stato d’animo positivo. Posso condividerli entrambi, Assunta?:)

Certo che si, non vediamo l’ora di farli anche noi

;)

Il primo: pensare ad una persona da ringraziare nella giornata, non necessariamente qualcuno
che ci ha fatto un favore diretto, ma anche chi, col suo comportamento ci ha insegnato qualcosa.
Perchè è efficace? Perchè in genere chi ringraziamo? Chi ci ha fatto un favore o un regalo o ci
ha fatto stare bene, giusto? Ecco, la semplice azione mentale di andare a recuperare nella giornata
questo tipo di ricordi, non è forse vero che ripristina lo stato d’animo collegato?

Il secondo: pensare a 3 cose positive successe nella giornata per cui ringraziare se stessi.
Perchè funziona? Per lo stesso motivo, cioè il recuperare nella memoria, il ripercorrere emozioni, immagini e ragionamenti della giornata nella direzione positiva, ci cambia umore e il ringraziare se stessi, ci rende responsabili e leader del nostro stato d’animo. Spesso leghiamo la nostra felicità all’esterno, eventi e comportamenti di altri, dicendo erroneamente “quando le cose andranno bene, sarò felice”, invece quanto saresti più leader della tua felicità se imparassi a dirti quando sono felice, le cose vanno meglio? E la felicità si crea, ti invito a provare i due esercizi che ho condiviso, Postura-Sorriso con bocca aperta e finguaggio e poi ne riparliamo. Perché finché non si prova, il nostro “giudizio” è basato su un’esperienza tangibile o su un’immagine guidata dalle nostre credenze?

Cos è per te la felicità?
Bella questa domanda. Tanti miei colleghi si impegnano nel diffondere slogan o spiegazioni filosofiche,
ma ti dico non lo so. Ho solo visto e imparato dalla mia vita che mi sento felice, quando percepisco
la possibilità: di fare qualcosa, di ottenere qualcosa, di innamorarmi, di ridere, di respirare, di mangiare. Ogni volta che mi fermo, mi guardo intorno e mi rendo conto delle possibilità che ho, mi sento felice.


Sono felice quando so di avere delle possibilità. Terenzio Traisci
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Siete pronti ad allenarvi? Vi segnalo anche la pagina Youtube di Terenzio: è ricchissima di video stimolanti e ridenti.

Tipo questo…

Il buonumore si può allenare. Intervista a Terenzio Traisci
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