Almeno quello femminile, magari. Già, il burkini, neologismo che coniuga burka e bikini, è il costume integrale per le donne islamiche.
Chi lancia il burkini evidentemente ha stimato un interesse di mercato, penso.
E allora è anche probabile che il tempo sia portatore di novità, anche per il corpo e la cultura. Che insomma non è poi detto che resti lì, riservato alle fedeli di Allah.
Già. Chissà cosa ci riserva il futuro. Siamo qui a tribolare con l’integrazione, a sfoderare le insofferenze per certe rigidità religiose, a rivendicare la libertà, pure quella del nudo, poi guarda le aziende cosa ti tirano fuori. Il burkini, altro che vedo non vedo, culotte o tanga, lì è solo la fantasia a poter svelare qualcosa.
Sto correndo? No, capisco che il commercio debba badare a tutto e tutti. Incluso il fatto che le acquirenti devote alle coperture possono essere molte, moltissime. Ecco, forse sto solo riflettendo sui numeri. E potrei finire per darli se non metto un punto.
Non è proprio una novità dell’ultima ora anzi, in molte parti del mondo ha già fatto parlare, ridere e piangere. Mi chiedo, se mai, qui da noi che si dice?
Quanti burkini sono stati avvistati sulle nostre piagge o nelle nostre piscine?
26 settembre 2014 - Autore: Irene Spagnuolo