Questo film si basa su eventi realmente accaduti. No, non mi riferisco alla tragica storia di Nicolas Cage, attore che ormai accetta qualunque parte in qualunque film gli venga offerta per far fronte ai suoi recenti problemi legali, edilizi ed economici. Forse anche mentali. La vicenda qui narrata è quella ancora più drammatica delle sparizioni di numerose ragazze avvenute tra gli anni ’70 e gli ’80. Si tratta di casi legati, riconducibili a un solo uomo, un pazzo serial killer cacciatore di donne. È quello che la pellicola Il cacciatore di donne (titolo originale The Frozen Ground) ci racconta. O prova a raccontarci, visto che avere Nicolas Cage come detective incaricato delle indagini non è proprio il massimo della vita, per un film. Anche se va riconosciuto che qui, per quanto mediocre, il Nicola Gabbia offre ancora una delle sue prove recitative più decenti degli ultimi tempi. E non è il massimo nemmeno John Cusack nei panni del cattivone o presunto cattivone di turno. Davvero inverosimile nella parte, almeno per me che ancora continuo a immaginarmelo con un grosso stereo sopra la testa come in Non per soldi… ma per amore.
"Pronto? Vorrei denunciare la presenza
di un pazzo con lo stereo fuori da casa mia."
"Nicolas, questo saresti tu senza parrucchino? Ma sei disgustoso!"
Io adesso voglio dire: prendiamo Meryl Streep. Meryl Streep sarà bravissima a fare la Thatcher e tutto quello che volete. Però ve la vedreste Meryl Streep a fare uno strip nella parte della prostituta spogliarellista? Io no. E allora Vanessa Hudgens è meglio di Meryl Steep, almeno quando c’è da fare la strappona. Per interpretare il ruolo della cattiva ragazza, si veda anche Spring Breakers, oggi come oggi non c’è nessuno meglio di lei. Se per dimostrare di essere un’attrice completa e versatile deve ancora farne di strada, quando c’è da recitare la parte della zoccola non la batte nessuno."La strappona aveva ragione: sono davvero mostruoso!"
Al di là della Hudgens, capace di dar vita in pieno al suo personaggio, per quanto anch’esso piuttosto stereotipato, non ci sono molti altri motivi di interesse. Il cacciatore di donne è un serial thriller molto tradizionale, scontato, con un’ambientazione anni Ottanta sfruttata solo in piccola parte. A livello registico, l’esordiente Scott Walker non si segnala particolarmente, se non per una bella scena notturna in cui la Hudgens, ancora lei, si imbatte in un alce in mezzo alla strada. Una sequenza che mi ha ricordato il momento di Collateral in cui Tom Cruise guarda il coyote. Scusate se è poco. Ultima cosa da segnalare: i titoli di coda, tra i più macabri mai realizzati.Nonostante la sua prevedibilità, nonostante sia un film che non aggiunge nulla a quanto visto in migliaia di altre pellicole simili, la visione procede bene e, anche se possiamo immaginare con facilità come andrà a finire, in maniera pure leggermente tesa. Un film prescindibilissimo, or dunque, e per nulla originale, ma che non possono comunque far mancare alla loro collezione i fans di Vanessa Hudgens e i cacciatori di serial killer. Intendo i cacciatori di serial killer cinematografici perché, se siete veri detective, fareste meglio ad andare fuori a dare la caccia ai veri assassini, invece di stare a perdere tempo a guardare un film con Nicola Gabbia. (voto 6-/10)