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"il caffe' amaro": fra costituzione, sinistra, futuro e dissidenza costruttiva

Creato il 28 novembre 2014 da Alessandro @AleTrasforini

Attraverso quali vie può essere possibile esercitare una consapevole dissidenza costruttiva in un contesto terribilmente votato all'appiattimento quasi assoluto come quello attuale? Sbaglia forse chi continua a perseverare nel proporre una strada differente con la quale ( provare a) progettare un domani, in un periodo socio-economico di tremende arretratezze ed incertezze? Qualsiasi tentativo di discussione appare sprecato, in un contesto come questo nel quale va prendendo sempre più piede una terribile carenza di prospettive differenti a quelle di chi sembra sparare slogan a più non posso.
Il punto più importante su cui concentrarsi, nell'analisi di questioni simili, potrebbe riguardare la necessità di ridiscutere enormemente su una grandissima serie di argomenti, focalizzandosi maggiormente sul contesto politico e partitico delle questioni: coinvolgimento di una platea elettorale sempre più nauseata e distante, pragmatismo rinnovato nella definizione di programmi e progetti realmente compatibili con le disponibilità economiche, validità della cosiddetta "disciplina di Partito" applicata in un modo non attualizzato alle disponibilità comunicative attuali, profonda e radicale trasformazione del sistema partitico al fine di concorrere ad aumentarne maggiormente i margini di partecipazione e discussione, [...].
Si dovrebbe trattare di provare, al netto dei punti di vista differenti, ad attualizzare e rendere maggiormente moderno l'Articolo 49 della Costituzione italiana tanto celebrata ed ammirata ( solo a parole?) da moltissimi:

"[...] Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. [...]"

Che ne rimane del " metodo democratico" polifonicamente inteso in un contesto nel quale le voci divergenti vengono derubricate a semplice brusio, facendo altresì trovare immediata esecutività ( o presunta tale) a diktat sferzanti pronunciati da chi magari sembra avere più carisma e capacità comunicativa che idee e competenze reali? In un contesto nel quale la politica nazionale appare per molti sideralmente distante dalla vita quotidiana di moltissimi, sia la sfiducia che la rabbia verso il sistema partitico rischiano di abbattere la solidità di un sistema che dovrebbe garantire sostenibilità e futuro collettivo.
Condizionale obbligatorio, visti alcuni tristi precedenti.
In questo caos di immense problematiche e di drammatica ricerca di soluzioni adeguate, risulta necessario interrogarsi.
E, a maggior ragione, interrogare voci consapevoli che siano attualmente protagoniste dei vari fuochi incrociati che concorrono ad annullare le possibilità di "visione alternativa" precedentemente e sommariamente descritte.
Risulta interessante, a questo proposito, leggere il breve libro-intervista al Parlamentare Corradino Mineo intitolato " Il caffè amaro - Costituzione, Sinistra, Futuro", scritto a " quattro mani" da Roberto Bertoni e Andrea Costi. A prescindere dal contesto, colpisce sin da subito la premessa richiamata in fondo al libro edito da Imprimatur editore:

"[...] La sinistra deve ritrovare l'anima che ha perduto.
Una visione del mondo e della storia che il neoliberismo trionfante le ha sottratto.
Deve riscoprire l'orgoglio del suo destino, smettere di temere le sfide della mondializzazione e della crisi del capitalismo... ma poco può fare una Sinistra divisa e frastornata da molte sconfitte. Può però battersi [...] perché la nostra democrazia rappresentativa e liberale, certo imperfetta, non venga travolta e sostituita dalla delega a un uomo solo al comando. [...]"

Si cercano risposte in primo luogo dalla ( vera o presunta) Sinistra, per una lunghissima serie di motivazioni che questa crisi socio-economica ha riportato e sta riportando agli onori della cronaca: impostazione di politiche mirate non alla conservazione del consenso ma orientate alla tutela reale di una platea di persone socialmente esposte al " vento" di infinite condizioni avverse, definizione di rinnovati metodi partecipativi con cui ricostruire la società e/o tutelare l'immenso patrimonio ambientale in disfacimento come neve al sole, [...].
Sono moltissime le " voci" nei confronti delle quali la Sinistra avrebbe il dovere di rivendicare la propria esperienza ma, soprattutto, di indicare una rotta differente sulla base di proteste realmente pe( n)santi e consapevoli.
Al netto di questi punti di vista, infatti, gli autori della presente intervista definiscono i confini nei quali articolare il dibattito racchiuso fra le pagine stesse del libro in questione:

"[...] Un'intervista serrata, in cui Corradino Mineo si racconta e racconta la sua esperienza - di giornalista prima, di Senatore poi - senza mezzi termini e senza risparmiare nessuno. Un focus originale sull'evoluzione della politica italiana dagli anni Novanta in poi.
Un'analisi del cambiamento radicale di comportamenti e ruoli conseguenti alla 'crisi delle ideologie'. E il tutto con l'efficacia comunicativa di un grande giornalista. [...]"

Il periodo di crisi delle ideologie e della scarsa efficacia profusa nella realizzazione di una differente proposta programmatico-culturale appare chiara, sin dalle prime righe della presente opera:

"[...] Un caffè amaro [...]. Al primo sorso l'aroma dei diritti, della libertà d'informazione, delle difficoltà della Rai e della necessità di una seria ristrutturazione aziendale nel senso di maggiore innovazione, maggiore apertura alle nuove tecnologie, maggiore investimento sulle idee e sui talenti. Al secondo sorso l'aroma [...] della nuova e non sempre facile dimensione di Senatore della Repubblica. Al terzo il gusto decisamento amaro dell'attualità politica.
Il caffè [...] ci aiuta a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro dell'informazione e dell'azienda nella quale ha lavorato per oltre trent'anni, attraverso il ricordo degli anni della formazione politica, le vicende del '68, i maestri e i compagni di lotta, primo fra tutti Peppino Impastato; il gusto amaro ci aiuta a capire meglio, attraverso un'analisi chiara e precisa, molte questioni che Matteo Renzi tende spesso a eludere o ad affidare all'insufficiente rapidità di un tweet. [...]"

In un contesto ripido e difficoltoso come quello attuale, la spinta al miglioramento proveniente da voci critiche dovrebbe essere valutata nella sua interezza, senza bollare chi cerca di alzare e/o arricchire il dibattito con svariati epiteti dall'indubbia efficacia ( solo) comunicativa ( per una buona fetta di ascoltanti inconsapevoli e purtroppo spesso disinformati): gufi, rosiconi, professoroni, [...].
Gli argomenti entro cui riabilitare la politica prima che sia troppo tardi ( sempre ammesso che non lo sia già) sono, al netto dei fatti, quelli richiamati nel seguito dal presente testo in esame:

"[...] Il lavoro e l'Europa, la Costituzione e la dignità delle persone, il disastrato Pd siciliano e il futuro della Sinistra, i diritti di cittadinanza e le analisi del Professor Piketty, le nuove frontiere dell'informazione e le speranze tradite delle giovani generazioni, le disuguaglianze e i modi per combatterle senza togliere tutele e garanzie a chi oggi ne possiede sempre meno: questo è il caffè che ci offre Mineo, mentre, con forza e coerenza, ribadisce il concetto di come e perché, oggi, stia innanzitutto nella volontà politica di Matteo Renzi [...] l'impegno affinché queste idee e questa visione del mondo possano avere ancora una rappresentanza nel Pd (oppure siano costrette a migrare altrove a causa dell'eccessivo spostamento a destra del Partito). [...]"

Fra lettura, dubbi e possibili critiche dovrebbe emergere, nei fatti, quello che si prefigura come un dibattito necessario e pesante da dover intraprendere.
Ad ogni costo, pena la possibilità di assistere ad uno sfaldamento definitivo del sistema partitico prima e democratico poi.



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