L'Etiopia, uno dei Paesi più poveri del Corno d'Africa oltre che, come ben sappiamo, privo di democrazia sotto il profilo istituzionale, ha realizzato, in questi giorni, un'ottima intesa con la Cina per quel che riguarda l'esportazione del proprio caffé.
La notizia è molto positiva, considerando il contesto difficilissimo da cui proviene, se non fosse che il lavoro della "raccolta" del caffé resta ,anche ai nostri giorni, comunque un lavoro da schiavi.
Se molti di noi infatti vedessero....s'avvicinerebbero molto meno volentieri alla classica "tazzulella" di caffé, di cui il napoletano o l'italiano in genere pare non possa fare a meno.
E adesso anche il "cinese", che da sempre invece è stato cultore del thé....
Il protocollo d'intesa per l'esportazione porta la firma del Vice-presidente degli esportatori etiopici di caffé e del Presidente dell'Ente per il caffé di Guanzhou, la megalopoli cinese del Sud.
Di positivo nell'operazione c'è, a mio parere, la conoscenza del marchio del caffé etiopico sul mercato cinese, che è un mercato veramente enorme per dimensioni geografiche e numero di abitanti.
Accanto anche alla piccola speranza che gli introiti degli "affari" siano ben spesi, in Africa, in tutti i sensi.. cioè per migliorare, in generale, lo stato delle cose in Etiopia.
Sapevate che l'Etiopia ,in Africa, ha il triste primato della cecità tra i suoi abitanti, giovani o vecchi che essi siano?
Risulta, statistiche alla mano, che 1,2 milioni di persone hanno perso la vista e 4 milioni sono ipovedenti.
Non è raro trovare lì, ad esempio, bambini che si sono perduti nella bush o nelle strade di città, proprio perché ipovedenti, se non addirittura ciechi.
Concludendo, voglio dire che questo genere di accordi economico-politici devono poi andare nella giusta direzione,che è la risoluzione di mali endemici di un Paese.
Mali endemici che, invece ,con un po' di buona volontà e mettendo mano alla tasca onestamente da parte di chi governa, potrebbero essere guariti.
In questo senso l'export di caffé etiopico è per me la"buona" notizia del giorno.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)