Nell’aprile 2008 parto per un viaggio in Egitto, meta sognata da anni. I primi tre giorni sono dedicati alla città de Il Cairo e uno ad Alessandria d’Egitto, i rimanenti alla crociera sul Nilo, dove si ripercorrono tramite visite guidate, i grandi monumenti dell’epoca dei faraoni.
Davanti alle piramidi di Giza con un abitante egiziano, che mette a disposizione dromedari e turbanti per fare delle foto o un giro
Aprile è un ottimo mese, il sole è già caldo: da evitare la nostra estate, il caldo diventa soffocante soprattutto se si intende visitare gli interni delle piramidi che sono letteralmente dei forni. Nei mesi di luglio e agosto svengono regolarmente diversi turisti! In inverno ci possono essere nuvoloni, le mezze stagioni sono le più consigliate.
Qui vi parlo della capitale, Il Cairo, che è un’ottima base di partenza per la scoperta di questo straordinario paese. Visitiamo subito la moschea di Mohamed Alì, conosciuta come la moschea di alabastro, simbolo della città, in cima alla Cittadella, dal cui terrazzo si ha una vista panoramica della città, completamente color sabbia e con una patina di smog: è una delle città più inquinate del mondo! Possiamo accedere all’interno della moschea lasciando le scarpe all’ingresso, munitevi perciò di calzini. La moschea fu costruita su modello di Santa Sofia a Istanbul. All’interno splendidi tappeti e la tomba di Mohamed Alì. Il resto della Cittadella è affascinate, con le mura, musei e altre moschee.
La moschea di alabastro di Mohamed Alì
In seguito visitiamo l’importantissimo Museo Egizio, sede di diversi reperti archeologici importantissimi, primo fra tutti il Tesoro di Tutankhamon, oltre ad altri oggetti, sarcofagi, manoscritti: è vietato scattare fotografie. Il secondo più importante al mondo, nel quale ero già stata diverse volte, è il Museo Egizio di Torino. Il museo si trova nella parte più moderna della città e pur non essendo molto grande, racchiude molte opere importanti. D’effetto la sala delle mummie, ben conservate al quale si accede con un biglietto aggiuntivo.
Entrata al Museo Egizio a Il Cairo
Si prosegue per il centro della città islamica, dove passeggiamo nel mercato più famoso d’Egitto e di tutto il Medio Oriente: il Khan el Khalili Bazaar. Tra stoffe pregiate, spezie e babbucce, ci fermiamo ad assaggiare in uno dei caffè tipici egiziani, il loro caffè. Ci sono poi le parti de Il Cairo fatimida ancora medievale e quella copta, con diverse chiese e conventi.
Una delle due porte medievali in pietra intagliata del bazaar Khan el Khalili
Per le strade de Il Cairo
La visita più bella e agognata resta quella alle piramidi di Giza e alla Sfinge, circa una decina di km fuori dalla città, nella piana di Giza. Prima ci fermiamo per goderci le piramidi da un punto panoramico. Ricordatevi che in Egitto le mance sono praticamente obbligatorie per avere un servizio migliore, ma anche per alcuni extra, tipo fare una foto con un dromedario. La cosa triste è la corruzione che dilaga tra i poliziotti, lo avevo letto prima di partire per questo avverto chi mi legge: basta lasciare una mancia e si può praticamente fare qualsiasi cosa! Addirittura i poliziotti che controllano le piramidi ti lasciano salire con un sorriso sui gradoni di pietra della piramide di Cheope, ma se vuoi scendere devi lasciargli una bella mancia. Si paga tutto! Agli inizi del Novecento i visitatori scalavano la piramide salendo sui gradoni, accompagnati dai beduini.
Dopo la salita sui gradoni della piramide di Cheope, ero pronta alla mancia da dare al poliziotto che ci controllava…
Le piramidi sono tre costruzioni funerarie dedicate a Cheope, Chefren e Micerino, imponenti, pensiamo allo sforzo costato a migliaia di schiavi e alle morti che ci sono state per costruirle. Quando un faraone saliva al trovo il primo pensiero era praticamente quello di farsi costruire una tomba grandiosa e questi lavori duravano decenni e venivano effettuati con grande rigore scientifico: la precisione con cui sono state costruite è straordinaria per l’epoca!
Bellissime le piramidi di Giza
Senza una dimora importante si riteneva che non si potesse accedere all’immortalità e la camera che conteneva il sarcofago era posta nel centro, con tutti gli averi più preziosi che il faraone avrebbe portato con sè nell’aldilà. L’entrata veniva sbarrata con massi di pietra ma ciò non impedì ai ladri di saccheggiare durante i secoli le enormi ricchezze dei faraoni.
Ci siamo cascati anche noi nella classica foto dove se non lasci la mancia sono guai!
La piramide di Cheope è la più grande ed è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ancora esistente. Ospita le spoglie del faraone Cheope, ma non possiede più il rivestimento esterno in pietra calcarea completamente distrutto da un terremoto. La seconda in ordine di grandezza e poco distante, è quella dedicata al faraone Chefren. Sulla punta resta ancora una parte del rivestimento di pietra calcarea e si può accedere all’interno.
La piramide di Cheope
La piramide di Chefren
Entriamo all’interno della piramide, tramite un lungo corridoio poco illuminato, in seguito si scende per un cunicolo dove si passa solo stando chinati e poi un altro corridoio e un altro cunicolo che questa volta risale fino alla tomba del faraone. Molto emozionante trovarsi all’interno di una piramide egiziana, evento che ho sempre immaginato e aspettato con trepidazione! Fa molto caldo e non oso immaginare come sia andando in là con la stagione calda ed è sconsigliato l’accesso a chi soffra di claustrofobia poiché si prosegue stretti fino in profondità. Non si possono scattare fotografie.
All’interno della piramide (per la serie “non si possono scattare fotografie”)
La terza piramide e la più piccola, è quella di Micerino. Nonostante sia la più piccola, è quella con gli interni più decorati e meglio conservati. Il corpo del defunto veniva portato in barca e poi imbalsamato, in questa grande necropoli stupefacente da visitare.
Vicino alla piramide di Cheope visitiamo il Museo della barca solare, una barca immensa che probabilmente servì per portare il corpo del faraone, poichè mostra segni di utilizzo, ma non è certo. Per entrare, si devono coprire le scarpe con dei sacchetti di tela che ci forniscono all’entrata.
La barca solare (e i sacchetti di tela sui piedi!)
La grandissima barca solare all’interno del museo
Infine, una visita alla Sfinge, con il corpo di leone e la testa umana, raffigurante il re Chefren. Questo gigantesco leone dal volto umano è scolpito interamente nella roccia ed è alto 21 metri e lungo 73. Nei secoli è rimasto spesso sommerso dalla sabbia, è stato più volte restaurato ed è sotto continua osservazione. Il volto è stato rovinato dal tempo (nonostante sia stata usata una pietra migliore rispetto a quella utilizzata per il corpo) ma anche dai danneggiamenti umani, soprattutto il naso che fu colpito dai Mamelucchi. La barba, trovata a terra, si trova al British Museum di Londra.
La Sfinge
Il corpo della Sfinge nella piana di Giza
Solitamente, le sfingi erano poste in coppia a guardia di un edificio ma questa statua è l’unica che pare essere stata costruita isolata da tutto. Tra le sue zampe, la Stele del Sogno. Anche la Sfinge è sempre stata nel mio immaginario, quindi per me questo viaggio è stato uno dei più soddisfacenti della mia vita. L’ho proprio desiderato molto e me lo sono goduto.
La necropoli di Giza comprendente le tre piramidi più famose del mondo, la Sfinge , diverse mastaba e altre piccole piramidi satellite dedicate a regine, è patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Diversi egiziani girano in dromedario e l’atmosfera mi appare molto caratteristica, anche se sperano sempre in una mancia per una foto o per fare un giro sul dromedario.
Proseguiamo per la necropoli di Sakkara con la famosa piramide a gradoni di Zoser che fu il prototipo delle piramidi di Giza e altri siti interessanti, tra cui tombe, mastaba e piramidi minori. Le piramidi ebbero origine dalle mastabe, costruzioni rettangolari di mattoni e pietre. Qui si trova anche l’Emiciclo dei filosofi, con statue di alcuni filosofi greci come Platone. Fu l’architetto della piramide di Sakkara, la famosa piramide a gradoni, a sovrapporre sei mastabe in modo che si restringessero sempre più verso il vertice e così nacquero le piramidi come le conosciamo. La prima vera piramide, dopo quella a gradoni, è considerata quella romboidale di Dashur.
Piramide a gradoni di Zoser a Sakkara
Una sera assistiamo al classico spettacolo di luci e suoni (che organizzano ormai in diverse altre parti del mondo), ovvero uno show alle piramidi di Giza, con una voce narrante la storia dei faraoni e diverse luci che illuminano questi stupendi colossi di pietra. Lo spettacolo a mio avviso non è niente di speciale, ma naturalmente è bellissimo trovarsi nella piana di giza anche la sera e vedere le piramidi illuminate.
Finalmente le piramidi di Giza sono davanti a me!
Per me è stato davvero emozionante visitare le piramidi di Giza e la Sfinge, più di ogni altra cosa in Egitto. Dopo questi giorni passati a Il Cairo e l’escursione in giornata ad Alessandria d’Egitto, prendiamo un piccolo volo interno diretto ad Abu Simbel per visitare il famoso tempio e la cittadina di Assuan e poi da lì, imbarcarci per la crociera lungo il fiume Nilo. Il volo è al mattino molto presto, lasciamo l’hotel alle 2 in piena notte, per avere tutta la giornata a disposizione per visitare. Anche questo tempio è stato per anni nel mio immaginario e finalmente me lo trovo davanti!
Il tempio di Abu Simbel è la più grande opera di Ramses II, una vera meraviglia dell’antichità,a sud di Assuan. In seguito a terremoti e ad una valanga d’acqua proveniente dal lago Nasser, il bacino creato dalla diga di Assuan, rischiò di sparire. Il tempio fu spostato nel 1967 e ricostruito 180 metri più in là e fu una grande opera che coinvolse paesi di tutto il mondo per salvare questo straordinario tempio, che richiese 5 anni. E’ davvero un’opera unica al mondo, perchè ha unito l’antichità allo sforzo tecnologico moderno. Fu mantenuto l’esatto ordine originario delle pietre e la stessa inclinazione rispetto agli astri e al fiume Nilo, con le 4 statue di Ramses all’ingresso.
Il magnifico tempio di Abu Simbel
Interni del tempio di Abu Simbel
Un tempio rupestre minore si trova accanto ed è dedicato alla regina Nefertari e alla dea Hathor, con statue all’ingresso che raffigurano il faraone e la sua famiglia. Era la sposa più amata dal faraone ma anche dal suo popolo e numerosi ritratti dimostrano che era veramente bella come il significato del suo nome (Nefertari: la più bella). Nessuno dei sei figli successe al faraone, perchè purtroppo morirono giovani, la stessa Nefertari morì probabilmente intorno ai 40 anni e fu eletto Merenptah, il figlio di un’altra sposa.
Siamo pronti per imbarcarci sulla nave che ci porterà lungo il Nilo, attraverso secoli di storia! L’hotel in cui soggiorniamo a Il Cairo è Swiss Inn Pyramids Golf Resort.
Tempio di Nefertari