Il Cairo e dintorni. La collana Altriarabi

Creato il 16 febbraio 2011 da Angeloricci @angeloricci
La rivoluzione egiziana ha avuto una serie di prodromi letterari. Già vi ho parlato di Metro, il graphic novel che ha anticipato la crisi del regime.
Ora, la casa editrice Il Sirente prosegue nel proporre un affresco dell'Egitto contemporaneo attraverso la sua letteratura più innovativa. Dal best-seller “Taxi” dell’autore Khaled Al Khamissi, dove si raccontano gli ultimi 30 anni di storia egiziana attraverso le voci sagaci dei tassisti cairoti, ai sogni fantastici dei giovani egiziani raccontati dal blogger Ahmed Nàgi nel suo “Rogers”, passando per l’oppressione descritta dalla dissidente Nawal al-Sa’dawi nel suo ultimo lavoro “L’amore ai tempi del petrolio”.

Un libro dedicato «Alla vita che abita nelle parole della povera gente». Taxi è un viaggio nella sociologia urbana della capitale egiziana attraverso le voci dei tassisti. Una raccolta di storie brevi che raccontano sogni, avventure filosofiche, amori, bugie, ricordi e politica. I tassisti egiziani sono degli amabili cantastorie che, con disinvoltura, conducono il lettore in un dedalo di realtà e poesia che è l’Egitto dei nostri giorni. «Taxi è un’articolata e divertente critica alla società e alla politica egiziana» dice Mark Linz, direttore dell’Università Americana del Cairo, «è unico nel suo genere perché usa una buona dose di humour per trattare argomenti a cui solitamente gli egiziani riservano un’estrema serietà».

Primo libro di Khaled Al Khamissi, Taxi, è diventato un best-seller, ristampato 7 volte nell’arco di un anno, oltre 35.000 copie vendute, in un paese, l’Egitto, dove 3000 copie sono considerate un successo.


Giornalista, regista e produttore oltre che scrittore, Khaled è nato nel novembre del 1962. Figlio d'arte, anche il padre era uno scrittore. Al Khamissi è un artista poliedrico, si è laureato in Scienze politiche alla Sorbona di Parigi. Ha lavorato per l'Istituto Egiziano per gli studi sociali. Ha scritto sceneggiature per vari film egiziani quali Karnak, Iside a Philae, Giza e altri. Scrive periodicamente articoli e analisi critiche su politica e società in diversi giornali e settimanali egiziani. E' il proprietario e direttore della Nile production company, con la quale produce documentari, film, fiction Tv e animazione per bambini.


Dall’album The Wall dei Pink Floyd, Nàgi ha creato un’opera che si colloca nel reale metropolitano contemporaneo, pur mantenendo legami con elementi leggendari e fiabeschi. Storie, desideri visioni causate dal consumo di hashish e alcol catapultano il lettore in luoghi irreali e in situazioni fantastiche. Il muro, “the wall”, rappresenta l’incomunicabilità, l’alienazione, la follia. Un’allegoria della società sviluppata attorno all’ipotetica costruzione di un muro oppressivo e invalicabile che circonda l’individuo. Un libro per chi è pronto a scoprire le fantasie, le utopie, gli idealismi, ma anche le frustrazioni di un ventenne egiziano.

Ahmed Nàgi è uno scrittore e giornalista egiziano. In Egitto è molto noto come blogger, ma soprattutto per essere uno dei più giovani redattori di Akhbàr el Adab, il prestigioso settimanale letterario diretto da Gamàl al-Ghitàni. Autore d’avanguardia, usa la Rete per scuotere il panorama letterario conservatore. Il suo blog Wasa khaialak (Allarga la tua immaginazione), iniziato nel 2005, parla di sociologia, pop art, diritti umani e cultura: "sperimento un diverso livello di linguaggi per avvicinare la gente alla letteratura".


Un testo visionario. Un racconto spettacolare, inaspettatamente avvincente, ricco di tensione e curiosità per il destino della misteriosa protagonista.
In un oscuro regno del petrolio un’archeologa scompare senza lasciare traccia. La polizia che indaga si chiede se fosse una ribelle o una donna dalla dubbia morale, in un paese nel quale nessuna donna ha mai osato abbandonare casa e marito, disobbedendo alle regole. Quando finalmente riappare lascia il marito per stare con un altro uomo… Una storia d’amore intrigante e insospettabile, densa di mistero. Un’educazione sentimentale e un viaggio di autocoscienza di una donna araba in un paese autoritario.
“Partì alla ricerca del suo orgoglio perduto. Aveva l’orgoglio di un animale che si impunta con le zampe e non vuole più camminare. Lei non era una donna né per la cucina né per il letto, non conosceva a memoria le canzoni che le donne cantano quando stanno in bagno. Non capiva nemmeno la passione che poteva suscitare nel cuore del marito l’osservarla mentre cucinava il cavolo ripieno. Inoltre, non sbatteva le ciglia quando il datore di lavoro, o Sua Maestà, la guardavano.”
« Più di ogni altra donna, Nawal El Saadawi incarna le sofferenze del femminismo arabo. » San Francisco Chronicle

Nawal al-Saadawi, paladina dei diritti delle donne e della democratizzazione nel mondo arabo, è conosciuta internazionalmente come scrittrice e psichiatra. I suoi libri sulla condizione della donna nel mondo arabo hanno avuto un profondo effetto sulle ultime generazioni. A seguito delle sue pubblicazioni scientifiche e letterarie ha dovuto affrontare numerose difficoltà. Nel 1972 ha perso il suo lavoro presso il governo egiziano; "Health" il giornale da lei fondato è stato chiuso dopo 3 anni di attività. Nel 1981, sotto il governo del presidente Sadat è stata incarcerata, fu rilasciata un mese dopo l'assasinio di Sadat. Dal 1988 al 1993 il suo nome era tra quelli segnati su una lista di morte di un gruppo terroristico fondamentalista. Alcuni suoi romanzi tra cui "l'amore ai tempi del petrolio" sono stati banditi e censurati dalla massima istituzione religiosa Egiziana Al Azhar, che ha ordinato il ritiro da tutte le librerie egiziane. Il 15 giugno del 1991 a seguito di un decreto del governo egiziano è stata chiusa l'AWSA (Arab women's solidarity associationn) che Nawal presiedeva. Tre mesi prima della chiusura dell'associazione il Governo chiuse il giornale dell'associazione "Noon" di cui Nawal Al Saadawi era capo
redattrice. Nawal ha vinto numerosi premi letterari e ha presieduto diverse conferenze in giro per il mondo. L'8 dicembre del 2004 si era presentata come candidata alle prime libere elezioni presidenziali in Egitto.

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