Su di uno stelo appassito dalla stagione, si è posata una farfalla, leggera e sottile con le sue ali candide e venate come fossero di madreperla,
Si è fermata, forse, per riposarsi, stancata dalla folate di vento, che, alternate, colpiscono il fianco della collina.
Un calabrone la vede, si avvicina, e fulmineo le si attacca alle ali.
La farfalla resta immobile, come impietrita, attaccata allo stelo che oscilla.
Il calabrone le si avventa vorace.
Addenta le sue zampe più lunghe, le stacca e comincia a mangiarsele, mentre resta attaccato alle sue ali.
Una folata più forte fa staccare il calabrone, che se ne va rosicchiando il suo bottino.