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Il calcio nel pallone: opaca immagine di lucida follia

Creato il 10 ottobre 2014 da Nontoccatepolifemo @Marco_Losno

Di certo non ci meritavamo anche un Juve-Roma così per capire come il nostro mondo pallonaro è ormai sull’orlo del precipizio.

E che precipizio! Da sopra non se ne intuisce la fine e le sue pareti, lisciate per bene da anni di scandali, trucchi e milioni, sono ormai ghiaccio allo stato puro, che neanche il Reinhold Messner dei tempi migliori ne verrebbe più su, da giù in fondo.

Juve-Roma dunque, brutta pagina di sport giocato, arbitrato, post-commentato da protagonisti e non. E spunto di queste mie brevi e modeste riflessioni, del parlare un po’ di quello che non va.

Cominciamo dai padroni del calcio, i mezzi di informazione. Tutto ormai viene sacrificato sull’altare dei diritti televisivi: calendario, orari, campagne acquisti. Ed ecco allora la nostalgia della domenica alle tre, per tutti uguale, del Calcio minuto per minuto di Ciotti, Ameri e Provenzali, di  Paolo Valenti e la musichetta del suo Novantesimo Minuto.

Poi le società, con i loro presidenti-cicale: decine di milioni per compravendite e stipendi. Fanno nascere oltretutto brutti pensieri: che le squadre di calcio possano servire ad atro oltre che a far correre il pallone?

E allora, perché non calmierare la situazione, perché tutti insieme, i presidenti di A e B, non fissano i prezzi massimi per gli acquisti dei giocatori ed i relativi emolumenti? E perché non stabiliscono anche un numero minimo (il massimo possibile) di calciatori nostrani (italiani di Italia) che valga per ogni squadra e formazione che scende in campo. Oltretutto, così facendo, si valorizzerebbero i ragazzi dei settori giovanili e, dopo qualche anno, ne trarrebbe sicuro vantaggio anche la Nazionale. Lo scrivessero e sottoscrivessero, in un documento congiunto: e poi, allora, chi vuole è così, chi non vuole va!

I

Proseguiamo poi con loro, i protagonisti del palcoscenico verde. Per legge dello Stato: via stipendi milionari, sproporzionati in rapporto al loro impegno lavorativo, via tatuaggi da attori, basta sceneggiate di trenini, violini, orecchie tese e bocche sciacquate dopo un gol! E via così, un’epurazione di tutto quanto stride agli occhi dei comuni, giornalieri, salti-mortali (comuni mortali, che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese), per come va il mondo giù sulla terra. Nel Sulcis lavorano in fondo alle miniere tutti i santi giorni, entrando col buio del mattino ed uscendo con quello della sera: ma il 27 del mese, quando gli pagano il magro stipendio, stremati, i minatori, non hanno la forza di fare il giro della bandierina!

Per arrivare ai fischietti, inadeguati, fossero anche quattro dozzine ogni partita, alla velocità del calcio moderno. E allora un SI’ grande come una casa ai mezzi elettronici in tempo reale, moviole o quant’altro. Ma anche, dalla Fifa-Uefa in giù, a regole che regolino ed a norme che normino, ma nella semplicità più totale. Qui ci si ferma, non si vuole scrivere, di proposito, su malafede o favoritismi, perché così facendo, cioè scrivendone, ci cascherebbe addosso tutto il nostro bel castello di carte che, goffamente, tenta di mantenersi ancora in piedi.

F.I.G.C., capitolo oscuro, il vecchio che si ricicla: ma qui contano altre cose (forse, non ultima, la politica? Ma no, anche qui!) che a noi umani non è dato comprendere. Certo che… almeno interviste e dichiarazioni, non si pretende senza concetti-c…..a, che ormai fanno figo e non impegnano ma, quantomeno, con soggetti, verbi e complementi in felice armonia tra di loro.

E ancora, stadi antiquati e poco sicuri, non a norma, molti veramente brutti e poco funzionali, con problemi enormi di viabilità e parcheggi: che invidia per le gioiose famigliole inglesi inquadrate dalla tv a pochi centimetri dal prato, mischiati tra diverse fedi…! Ma quello è un altro pianeta che, però, dagli Hooligans vecchia maniera , di strada ne ha fatta, altro che Daspo!

E infine i tifosi; beh, veramente i tifosi andrebbero bene: papà, mamma e figli che tifano sugli spalti per la squadra del cuore. Non vanno bene i delinquenti: perché non si dice una volta per tutte, e chiaramente, che in mezzo a molte (tutte?) curve ultrà si mischiano pregiudicati comuni, conosciuti sia dalle Forze dell’Ordine sia, soprattutto, dalle Società che, addirittura, li finanziano e li proteggono (non è che li temono anche?).

…Come può questo calcio, oggi, non essere nel pallone?


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