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Il calo del prezzo del petrolio in Africa fa temere il peggio per l'economia in generale

Creato il 06 gennaio 2015 da Marianna06

 

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Per l’economia di molti paesi africani i prezzi del petrolio in calo rischiano di trasformarsi in una vera e propria condanna: gli Stati del continente che malgrado una crescita sostenuta devono ancora affrontare problemi come malnutrizione, disuguaglianze economiche e Aids, infatti, sono molto meno attrezzati dei grandi produttori mediorientali di greggio per far fronte ai minori introiti.

A differenziare paesi come Nigeria, Gabon, Angola e Guinea Equatoriale dall’Arabia Saudita o dagli Emirati Arabi Uniti è innanzitutto la minore disponibilità di riserve di valuta straniera, che permetterebbero di assorbire meglio lo shock, nel breve periodo. Kwame Akonor, studioso di scienza politica basato negli Stati Uniti dove dirige lo African Development Institute di New York, ha spiegato all’agenzia di stampa Ips che le economie africane possono essere ancora considerate “volatili” di fronte a sviluppi come quelli attuali.

Secondo gli esperti, a pagare verosimilmente il prezzo più alto per la situazione, in paesi come la Nigeria, che dipende all’80% dalle esportazioni petrolifere saranno gli strati più poveri della popolazione. Meno entrate per il governo significherebbero infatti anche meno fondi per i programmi di sostegno economico e sociale, senza contare le conseguenze indirette come la svalutazione delle monete nazionali. Ne è un esempio ancora la Nigeria, dove il naira ha perso circa il 15% del suo valore da quando il prezzo del petrolio è passato da oltre 107 dollari al barile a circa 70.

Altri studiosi, come Shenggen Fan, direttore dell’ International Food Policy Research Institute (Ifpri) sottolineano però anche possibili conseguenze positive, come il calo dei prezzi delle derrate alimentari, che l’esperienza mostra esser legato a quello del petrolio.

 

            a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana) 


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