Il Calzolaio – di Sara Ferraglia ( a proposito di “poesia dedicata”)

Creato il 26 giugno 2011 da Viadellebelledonne

Il calzolaio

Era un semplice calzolaio di paese
ma riparava scarpe col tocco dell’artista.
Narrava storie al cliente in attesa
sulla soglia della vecchia bottega.
A seconda della stagione e del mese
saliva alle narici l’odor del cuoio,
di resina d’abete e cera d’api
che si mischiavano al profumo dei lillà
dall’orto accanto o delle rose.
Lui, la schiena curva sulla sedia di paglia,
diafano e sottile come la sua storia :
“… di prigionia per poco non ci muoio…”
Poi prese a lavorar solo d’estate
quasi per passatempo e per vedere gente
ma intanto lentamente
 gli si annebbiò la vista. Immergendo la mano nella secchia,
fresca dell’acqua di sorgente
rinverdiva la fronte e la memoria.
L’ultimo autunno chiuse la bottega,
poche cose in valigia e se ne andò a Milano
per invecchiare almeno in compagnia
dei canti dei bambini e i trallallà
dei nonni ai giardinetti e passeggiate
con in mano un gelato che si squaglia.
A primavera lo trovò la strega,
colei che prima o poi si porta tutti via,
affacciato a odorare l’orizzonte
dalla finestra a sud, al nono piano cercando nello smog l’odor di cuoio. “…di nostalgia per poco non ci muoio…” 

Sara Ferraglia



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