Giunti al punto concordato, Bersani, pur avendo la possibilità di fare eleggere fin dalla prima votazione un uomo del suo partito, nella persona di Stefano Rodotà, proposto molto generosamente da Beppe Grillo, unitamente alla promessa di quell’apertura in chiave nuovo governo a lungo (fintamente) agognata, ha detto di NO, preferendo proporre Marini con il gradimento di Berlusconi. Giunto alla quarta votazione, quando Marini avrebbe avuto i voti per venire eletto, essendo scesa la soglia, ha detto di NO anche a Marini, preferendo riesumare il cadavere politico di Romano Prodi, uno dei pochi uomini invisi a Berlusconi e pertanto destinabile a venire bruciato, mancando l’appoggio del PDL e del partito di Monti.
A questo punto i giochi erano fatti, per giustificare l’avvento del golpe. Tutti i partiti (a parte Grillo ovviamente) in fila alla corte di Giorgio Napolitano, per incoronarlo alla guida del secondo colpo di stato, così come imponevano i dettami della troika e dell’amministrazione Obama. Basta dissidi, basta veti incrociati, basta franchi tiratori, basta distinguo, basta presidi a comando davanti a Montecitorio, basta polemiche. Tutti uniti, felici e soddisfatti, nel nome del nuovo che avanza e garantirà all’Italia un futuro prospero, sulla falsariga di quanto sperimentato negli ultimi anni. Molto (ma proprio molto) presto anche la formazione del nuovo governo non sarà più un problema. Nessuno parlerà più di elezioni, nessuno si sentirà in difetto ad abbracciare il proprio avversario politico, nessuno si sognerà di creare problemi. Napolitano nominerà Giuliano Amato alla guida di un nuovo governo delle banche, sulla falsariga di quello guidato da Monti e tutto sarà pronto per le nuove tasse, i nuovi licenziamenti, i nuovi suicidi ed il nuovo crollo del paese. Il cambiamento arriva a grandi passi, attenti a non rimanere disorientati. E Beppe Grillo? Fino all’ultima votazione il movimento 5 stelle ha continuato a sostenere il nome (condivisibile o meno) di Stefano Rodotà, ma a detta della vulgata si tratterebbe di un partito incoerente, inesperto e privo di senso di responsabilità. Buona parte della colpa di quanto accaduto verrà attribuita a lui. Voleva il cambiamento e ora che Napolitano viene ad incarnarlo non si sente in dovere di appoggiarlo? Vergogna! FONTE: Il CorrosivoPossono interessarti anche questi articoli :
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