Quindi oggi possiamo dire che la tv generalista fa da chioccia ai prodotti delle tv satellitari o tematiche? "La tv generalista non sta bene, sta benissimo. Le tre reti Rai, le tre Mediaset e La7 insieme registrano il 65% dell'ascolto lasciando alle oltre cento satellitari, alle ottanta digitali e al resto il 35% dell'audience. E' vero, quel 35% cresce di un po' ogni anno ma per farlo usa il nostro linguaggio e questo lo vedo confortante, appagante. Significa che la vita di chi fa il mio mestiere è ancora lunga e piena di soddisfazioni. Le faccio un esempio pratico. Seppur con l'avvento della digitalizzazione la Rai dal 2012 al 2013 ha segnato un aumento dello 0,2% in prime time. Stando a sentire le cassandre il calo era inevitabile. Niente di più sbagliato". Non crede che adesso il vero, grande problema di Sky sarà la formazione della giuria di IGT? "Che Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi, cui aggiungerei Belen Rodriguez e Simone Annichiarico siano difficili da rimpiazzare è ovvio. Ma c'è tempo e se avessi il portafoglio di Murdoch non mi preoccuperei".
Intanto ieri la direzione di Sky ha mandato una mail a tutti i suoi cinquemila dipendenti in giro per l'Italia (tecnici dell'alta frequenza o manutenzione compresi) per spiegare la scelta che ha spinto la rete a comprare Italia's Got Talent, anche a fronte di costi triplicati. "E' il programma televisivo di maggiore successo al mondo e in alcuni paesi raggiunge oltre il 40% di share. Ma non è questa la ragione per cui abbiamo ritenuto strategica questa operazione: il punto è che con questo nuovo tassello Sky Uno finalmente potrà garantire una stagione costante, da settembre a giugno, fatta di programmi esclusivi per i nostri abbonati". Ampliare e diversificare l'offerta di programmi di intrattenimento offre infatti a Sky molti vantaggi economici: "L'ottimizzazione dei costi, innanzitutto: si possono fare economie di scala a partire dalla location e dal cast e si può offrire agli investitori pubblicitari una piattaforma costante su cui intervenire con attività di product placement e sponsorizzazione; attività che oggi già ripagano - assieme alla pubblicità classica - oltre l'80% dei costi di X Factor e superano di gran lunga il 100% di quelli di Masterchef". In quest'ottica i costi di acquisizione di Italia's Got Talent sarebbero in linea con il mercato.
Da registrare infine il commento ironico alla vicenda postato da Maria De Filippi su TvBlog: "Scommetto che l'anno prossimo gli Skyisti o i Raisti di fronte alle esibizioni di Italia's Got Talent giudicate trash su Canale 5 scriveranno 'che divertente'".