Ma è la nudità che infrange l’immagine distorta: quando il professore vesuviano esce dalla vasca da bagno posta al centro della stanza – sta parlando con alcuni suoi consiglieri -, il suo corpo nudo non ha nulla della titanicità del principe Fabrizio di Salina, consegnato alla letteratura e al cinema in tutta imponenza. Il principe, trionfo di virilità che mette a disagio il gesuita complice di tante discese notturne in città, il professore vesuviano e le sue sembianze banali, a poco vale che entrambi ricoprano le loro nudità indossando accappatoi, il professore è solo uno qualunque che esce da una vasca.Di lui non ricorderemo alcuna frase se non deliri, Sterminio ripetuto mentre – nell’ora d’aria -, cammina in un corridoio stretto.La pretesa di onnipotenza non porta mai lontano, va via nel gorgo di un tombino, dopo che l'asfalto è stato ripulito.
Giorgio D'Amato
Quadro di Caterina Guttuso