Voci, richieste, richiami, sottofondi, sono come un martello pneumatico nel cervello; oppressione, quotidianità che racchiude flashback come una scatola cinese, tutto diventa un agglomerato di cacofonia ossessiva. Ma il buon Melvin, che lavora in un "infernale" negozio di articoli da sposa teatro di tali manifestazioni, ha il suo rifugio: la stanza ai piani superiori dove sono depositati i manichini, anzi le "manichine", sono di forma muliebre, quindi ci licenziamo con il femminile. Queste, che abbiano assorbito le umane caratteristiche o che prendano quella forma negli infiniti mondi dentro il suo cranio, gli comunicano alla solita maniera: con assillo. La funzione di rifugio entra però in gioco quando egli può azzittirle, anche in maniera sfogante. Il problema si fa più vivo quando diverranno meno controllabili e motteggiatrici, e ancor di più quando saranno un tutt'uno con i loro omologhi in carne ed ossa, ovviamente in abito bianco. Purtroppo per Melvin, il suo destino sarà essere depredato del suo essere, acquisito dal quel mondo cannibale.
Todd Coleman produce, scrive e dirige questo cortometraggio nato come progetto studentesco, vincitore di diversi premi e trasmesso da TV via cavo statunitensi, in contenitori quali USA's Night Flight e Saturday Nightmares. Compatibilmente con altre attività, Coleman tornerà ufficialmente nel cinema nuovamente con un corto, Thanksgiving, dramma familiare del 2005.