Ho conosciuto Anselmo.
Ogni tanto porta a spasso il cane.
Cammina leggero.
Né fermo né stanco.
E ha lo sguardo lontano.
Oltre, il cielo, forse, o l’orizzonte.
Ogni volta che lo guardo mi chiedo
a cosa mira quel suo guardare.
Non guarda né a destra né a sinistra.
Cammina solo con il suo cane.
Anche il suo cane ogni tanto si ferma.
Gira di colpo la testa e guaisce.
Qualcosa gli sfugge e aspetta un comando.
Poi torna a raspare forse
stanco del suo interrogare.
Anselmo non chiama mai il suo cane.
Forse non ha neanche un nome.
Ma a me piace quando lo guarda con un certo stupore
quando fa semplicemente quello che vuole.