Il cantautore Beck...

Creato il 14 agosto 2012 da Athos Enrile @AthosEnrile1

Un nuovo articolo di Innocenzo Alfano
Il cantautore Beck crea il panico tra i critici rock
La notizia è recente: il cantautore statunitense Beck (da non confondere con il grande chitarrista, inglese, Jeff Beck) ha deciso di pubblicare un album in cui il supporto non sarà costituito dal classico compact disc bensì dalle partiture di una ventina di sue nuove canzoni. I “fan” in grado di leggere la musica e di suonare almeno uno strumento potranno così interpretarle a proprio piacimento e magari sperare di veder pubblicati i loro sforzi sul sito della casa editrice McSweeney’s, incaricata di promuoverne, attraverso internet, le versioni giudicate migliori. Il lavoro del musicista a stelle e strisce uscirà alla fine del 2012 e si intitolerà Song Reader. L’idea è senz’altro originale, e forse anche interessante, ma avrà un effetto collaterale pessimo per la quasi totalità dei cosiddetti “critici specializzati”: metterà drammaticamente a nudo la loro mancanza di specializzazione in una materia come quella musicale – sia pure riferita al rock – di cui essi stessi si definiscono “specialisti” (e se sono altri a definirli tali, loro certo non protestano). Sarà curioso osservare la reazione dei suddetti “critici” davanti non a melodie diffuse da un altoparlante ma a pentagrammi riempiti di segni di cui ignorano il significato. Curioso ed imbarazzante, e probabilmente anche ridicolo (o divertente, fate voi). Da Bertoncelli e Scaruffi in giù, problemi come la teoria, l’armonia e la storia della musica (per non parlare della pratica...) non sono purtroppo mai stati il forte per i commentatori rock, soprattutto per quelli italiani. Alla fine, perciò, credo che i sedicenti “critici specializzati” si terranno alla larga dal nuovo album di Beck, non avendo essi una grande confidenza con la grammatica musicale. Oppure, nel frattempo, visto che l’uscita delle partiture è prevista per dicembre, potrebbero approfittarne per imparare finalmente un po’ di musica e giustificare così quell’aggettivo, “specializzati”, fino ad oggi del tutto falso nonché responsabile di parecchi danni nei confronti della cultura musicale. Ne approfitteranno?
(14-08-2012)
http://www.beck.com/

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