Il canzoniere unico. Di Maria Grazia Lenisa

Creato il 08 gennaio 2011 da Fabry2010


(Peschi in fiore)

IL CANZONIERE UNICO

Un cielo d’oro e piove tanta luce che fa prezioso

Il Sogno che consuma l’ultima cera

degli occhi

e si brucia nell’alchimia della Resurrezione.

Vedere rosa è ancora sogno umano a misura

dei peschi a primavera che danno

I frutti

con l’ammaccatura ed i vermi di dentro.

Se vedi oro, sai che non è guasto più né il fiore

né il frutto e sempre vive nella prima-

vera

la pelle intatta di creatura pura nella luce soluta.

Non so che raggio m’illumini interno dopo tanfi

di buio, è che nell’oro ci cammino dentro.

La luce

Non si spegne e che gioia, mia Signora dell’aria,

delle nuvole, averti scritto un Canzoniere Unico.

Giardiniera lucente dei tuoi orti, ho fatto versi

d’oro

in cui l’oggetto erotico era l’aria, la luce, il fiore…

e mai ogni bersaglio fu così incerto, volendo

sfiorare l’Impossibile Atto della Creazione,

crudele, ambigua, contraddittoria e insieme

bella, splendida, insondabile per cui lo smacco

in te sola risolvo nell’oro che riscatta

il mio metallo,

“Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio,”

incesto d’oro che abbaglia e riluce.

Da: Maria Grazia Lenisa, La predilazione, Bastogi fuori collana 2002



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