Oggi le nuove aziende evitano di parlare di “capo” ma si apprestano ad utilizzare parole come “team”, “collaboratori” , tutti o quasi si danno del “tu” e soprattutto le aziende diventano delle “oasi felici”, dove andare al lavoro diventa davvero stimolante. Ma forse non per tutti…
A sostenere la tesi,che se il capo vi umilia in ufficio, il matrimonio è a rischio, uno studio della Baylor University in Texas che, tramite un sondaggio online, ha analizzato i comportamenti casa-ufficio di 280 impiegati full time con almeno cinque anni di anzianità di servizio, tre quarti dei quali con figli. Ma la ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Personnel Psycholgy , ha riguardato anche i loro partner, con una media d’età di 36 anni e una relazione in essere da dieci: ai primi è stato chiesto quanto spesso i loro capi li avessero maltrattati e ai secondi quante volte si fossero irritati coi compagni e quante litigate fossero scaturite per motivi legati al lavoro. Dal confronto dei risultati dei due test, condotti separatamente sui soggetti dell’esperimento, è così emersa la stretta correlazione fra i maltrattamenti in ufficio ad opera di un superiore e le sue negative ripercussioni nella vita di tutti i giorni. La durata del legame sentimentale, tuttavia, aiuta a mitigare l’influenza negativa del capo: in pratica, più tempo dura la storia e meno la famiglia risentirà delle prepotenze altrui.
«L’abuso di un superiore può aumentare la tensione in un rapporto – ha spiegato la professoressa Merideth Ferguson, co-autrice dello studio – perché il dipendente vittima delle prepotenze si sente meno motivato o in grado di impegnarsi in interazioni positive con il partner e con gli altri membri della famiglia». Oltre a mettere in guardia chi lavora sul caratterino del proprio capo, però, la ricerca potrà anche servire da monito alle aziende, per ribadire una volta di più ai loro manager che comportamenti prepotenti e maleducati non sono più tollerabili.