Ci troviamo nella zona di Lucca, dove avvengono dei delitti efferati. Tre giovani donne sono state uccise e gli inquirenti ritengono che si tratti della stessa mano. In giro c’è un serial killer. Un uomo è al ristorante e sente alcuni ragazzi, vicini di tavolo, parlare di questa storia.
Questo vuol dire che l’assassino si trova all’interno del ristorante, e quindi rientrare per scambiare l’indumento sarebbe pericoloso per lui. Non rimane che appostarsi e attendere che qualcuno che indossa il suo cappotto esca dal locale. Bisogna scoprire di chi si tratta, perché costui è sicuramente il killer che tutti cercano.
Allontanarsi per chiamare la polizia significherebbe rischiare di perderlo. Così l’uomo si nasconde all’esterno del ristorante e attende. Ma il killer non è uno sprovveduto, e le cose non vanno esattamente come il protagonista ha pensato. Tutto inizia da un banale equivoco, il cappotto sbagliato preso all’interno di un locale, che si trasforma in un vero e proprio incubo.
Gli attori sono Walter Nestola e Fabio Morelli. L’ autore della storia, Roberto Ricci, colui che ormai tutti chiamano il “parrucchiere del brivido”, svolge l’attività di coiffeur ad Ancona da 22 anni, ed ama scrivere storie di genere noir e thriller. Questo cortometraggio mi è piaciuto molto, e lo trovo ben girato.
Crea quella suspense che genera a sua volta attesa e il colpo di scena finale non delude. Buona la regia, supportata da una bella fotografia e, non ultimo, la recitazione supera la maggior parte delle produzioni amatoriali di cui è invasa la rete. Lontano dal genere splatter che sembra ormai imperversare ovunque, “Il cappotto” appartiene al genere dei thriller psicologici, o d’atmosfera, alla Hitchcock per intenderci.
La storia deve tenere l’attenzione costante tramite diversi effetti sorpresa. In questo corto ho rivisto il “primo” Dario Argento, colui che ha alimentato per anni i nostri incubi; e le pellicole di Lamberto Bava, fra tutti “Vestito per uccidere”, dove l’attesa e le aspettative hanno generato le reazioni a tutto quello che è venuto dopo. Qui sotto è riportato il cortometraggio. Auguro a tutti una buona visione.
Written by Cristina Biolcati