Il Carabiniere Giangrande è ora tetraplegico

Creato il 25 aprile 2014 da Justnewsitpietro

Il Carabiniere Giangrande è ora tetraplegico
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Montecitorio, Roma, 28 aprile 2013. Enrico Letta sta giurando assieme ai nuovi ministri che comporranno il suo Governo.  Luigi Preiti, disoccupato, si avvicina ai due carabinieri di guardia davanti l’entrata e spara. Otto colpi, che colpiscono i due uomini: Giuseppe Giangrande, uno dei due, è stato in coma alcune settimane, poi è stato trasferito in una clinica di Imola, dove hanno confermato la diagnosi: tetraplegia da lesione midollare.

La vita del brigadiere non è più la stessa da quel giorno di quasi un anno fa: ogni giorno, ora, non appena si alza sa che dovrà sostenere oltre un’ora di palestra per la riabilitazione, colazione, pranzo e cena abbondanti. A questo è ridotta la vita dell’uomo, assieme al compagno, che ha quasi dato la vita per svolgere il suo lavoro.

Ma è proprio lui, Giuseppe Giangrande, a dimostrare ai familiari, ai medici, a tutta l’Italia che vuole continuare a vivere, anche se non come prima, ma che per lui non è ancora finita. Per questo motivo non si deprime, lotta per andare avanti, giorno dopo giorno. Il brigadiere spende qualche parola anche per Luigi Preiti, ora condannato a sedici anni di reclusione: afferma che quell’uomo sapeva bene quello che stava facendo, non era matto, ma il suo obiettivo era quello di farsi uccidere, davanti Palazzo Chigi.

Quasi un anno fa, il caso volle che nessuno ci rimettesse la vita, una vita che però per i due carabinieri coinvolti è cambiata per sempre. Giuseppe Giangrande, qualche mese dopo lo scontro a fuoco, disse ai telegiornali che è stato fiero di aver servito le istituzioni, in un importante giorno come era stato il 28 aprile scorso, nonostante quanto accaduto dopo.

di Alessandro Bovo

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