Il carcere e poi?

Creato il 18 agosto 2012 da 19stefano55

Un argomento che ho affrontato sopratutto segnalando le carceri che producono artigianato di qualità e produzioni gastronomiche (leggi qui). L’argomento è poco estivo e direi che interessa pochi ma se riflettiamo un po.

Si dice che in carcere non ci va nessuno eppure sono stracolmi, molti in attesa di giudizio, per i 2/3 extracomunitari per ruberie  e spacci. Suicidi in aumento e guardie carcerarie in diminuzione.

Ma prima o poi escono e qui l’interesse è di tutti! Come escono? Più scaltri di prima, con una rete migliore, con la rabbia degli abusi subiti….stiamo tranquilli.

Se invece possiamo dare a qualcuno ( per pochi,per carenze finanziarie , per sensibilità e/o paure più che legittime) la possibilità di dialoghi normali, di fare un lavoretto che viene apprezzato, di frequentare ambienti dove il più furbo non è quello che frega meglio…chissà? Dico chissà non sicuramente.

Sono circa 5o gli istituti penitenziari che direttamente o tramite cooperative sociali sperimentano questi nuovi approcci.

Segnalo come marchigiano la sensibilità del pesarese e riporto dai media questa notizia:

“L’assessorato alle politiche sociali in collaborazione con la Casa circondariale di Pesaro hanno dato vita ad un’iniziativa di solidarietà autentica tesa a includere chi, per vari motivi, si è trovato ai margini. Due detenuti saranno impegnati in uno stage cucinando alla mensa della Caritas.”