Il cardellino racconta la storia di Theo, che a soli tredici anni sopravvivere a un attentato terroristico in un museo di New York. Mentre sta uscendo, da solo e stordito, dal museo, decide portare con sé un quadro, Il cardellino appunto, perché non è sicuro che la madre, nella confusione delle esplosioni, sia riuscita a vederlo. La madre, però, a casa non torna più e Theo si ritrova così solo, con un padre in ritracciabile e dei nonni che non lo vogliono. Viene ospitato dalla famiglia di un suo compagno delle elementari, Andy. Una famiglia molto ricca in cui Theo si sente incredibilmente solo. E poi passano gli anni, Theo cresce, ritrova suo padre e poi lo perde di nuovo, si innamora perdutamente e inizia a drogarsi e a bere, conosce Boris, un ragazzo problematico e un po’ teppista, l’unico con cui però si sente davvero a suo agio, e impara il mestiere di antiquario. Il cardellino e il ricordo doloroso della madre rimangono negli anni il suo punto fisso. Poi però qualcosa va storto e Theo si ritrova immischiato in qualcosa di pericoloso e molto più grande di lui.
Potete immaginare anche voi quanto difficile possa essere riassumere la trama di un libro di novecento pagine. Succedono tante cose, grandi e insignificanti, che è inutile tentare di parlarvene. Onestamente, non so nemmeno dirvi che cosa mi abbia tenuta incollata così saldamente alle pagine di questo libro. Lo stile di Donna Tartt, certo, che riesce a rendere perfettamente la tristezza, la solitudine e il ricordo che attanagliano e torturano Theo, ma anche a caratterizzare perfettamente tutto i personaggi che gli ruotano intorno. La trama, anche, molto più avvincente di quanto la quarta di copertina lascerebbe presagire. Ma anche qualcosa di più, in Theo e nel suo dolore, nel suo senso di colpa che lo sta a poco a poco annientando e che non sa come combattere. L’ho trovato molto vero, molto forte e commuovente.
Sicuramente anche con un centinaio di pagine in meno il romanzo sarebbe stato lo stesso molto bello, perché a volte si è dilungato un po’ troppo in momenti in cui non era necessario.Non che abbia faticato a leggerle, per carità, però forse avrebbero potuto anche non esserci (così come il finale, proprio le ultime cinquanta pagine, avrebbero potuto essere, non so, diverse, più all’altezza di tutto il resto del romanzo… ma forse qualunque finale, dopo una storia così, sarebbe stato deludente).
Insomma, mi schiero dalla parte di chi ha amato il libro, di chi lo considera un capolavoro. E vorrei davvero stringere la mano a chi assegna i premi Pulitzer, perché fa davvero un grande, grandissimo lavoro per il mondo della letteratura.
Titolo: Il cardellino
Autore: Donna Tartt
Traduttore: Mirko Zilahi de' Gyurgyokay
Pagine:893
Editore: Rizzoli
Anno: 2014
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formato brossura: Il cardellino
formato ebook: Il cardellino (Scala stranieri)