Alla quarta ha sfiorato il quorum ed è stato poi eletto alla quinta con quasi 100 voti. Tre italiani hanno ricevuto voti nei diversi scrutini: Scola, Bagnasco e Coccopalmerio, mentre tra gli statunitensi hanno ottenuto voti sia O’Malley che Dolan.
I voti ottenuti da Bergoglio fin dall’inizio erano tali da rendere improbabile qualunque altra elezione. Questo spiega forse il fatto che i due candidati considerati più forti, Odilio Scherer, arcivescovo di San Paolo, e Angelo Scola, arcivescovo di Milano, non sono mai stati veramente “in partita”.
Altri cardinali come Ouellet, Turkson, Maradiaga e Schoenborn hanno avuto consensi nell’una o nell’altra votazione, ma l’ascesa di Papa Francesco è apparsa subito inarrestabile.