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«Il Casalese» biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, dall’ascesa al tramonto.

Creato il 08 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Giuseppe Parente
«Il Casalese» biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, dall’ascesa  al tramonto.
Cosentino in Campania è l’ex sottosegretario all’economia dell’ultimo governo Berlusconi nonché influente segretario regionale del popolo delle libertà. 
Questo ritratto non autorizzato del deputato-imputato di camorra Nicola Cosentino, non costituisce il solito libro costruito grazie ai tanti copia e incolla degli atti giudiziari. Senza ombra di dubbio «Il Casalese» è il lavoro di una squadra di validi giornalisti della carta stampata napoletana (Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Vincenzo Senatore) che narrano uno spaccato dell’Italia di Berlusconi,di una politica senza passato e da un futuro incerto. 
Nelle 256 pagine di cui è composto il libro è raccontata nei minimi particolari l’intera parabola politica ed umana di Nicola Cosentino che, partendo dalla natia Casal di Principe, ritenuta capitale di Gomorra, è diventato nel corso degli anni, il personaggio più influente della Campania, anche grazie l’accumulo di potentissime cariche di coordinatore regionale del Popolo delle libertà, primo partito del centro destra italiano, e di sottosegretario all’economia, con delega alla programmazione economica, sul cui passato grava la pensate ombra del clan dei Casalesi e sul cui presente pende una richiesta di custodia cautelare in carcere per il reato di concorso esterno in associazioni camorristica. 
A raccontare la storia di Nicola Cosentino, consigliere comunale di Casal di Principe del defunto Partito social democratico Italiano (che aveva tra i suoi padri nobili l’ex presidente della repubblica Giuseppe Saragat ma che in Campania era rappresentato da Salvatore La Marca, ex sindaco di Ottaviano), ex assessore al Turismo della provincia di Napoli, amico del boss della Nuova Camorra Organizzata Raffaele Cutolo (destinatario il 17 giugno 1983 di uno degli 856 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati al cartello camorristico di Cutolo). Dopo aver sognato una carriera da calciatore, fermata da un brutto infortunio, a soli 50 anni, si ritrova a ricoprire il duplice incarico di uomo di governo, in quanto nominato sottosegretario all’economia con delega alla programmazione economica ed segretario regionale del primo partito in Campania. 
Da oscuro consigliere comunale di Casal di Principe, Nicola Cosentino, nel corso degli anni di strada ne ha fatta tanto da diventare nel 1985 assessore provinciale con delega alla pubblica istruzione nella giunta provinciale casertana presieduta dal socialista Pasquale D’Albore, riconfermato alle elezioni provinciali del 1991 dove viene riconfermato assessore all’agricoltura.
 Alla vigilia di tangentopoli, nonostante il suo partito ( PSDI) sia stato travolto dagli scandali e sparito dalla agone politico italiano, l’ottimo Cosentino prova prima a buttarsi a sinistra con Alleanza Democratica (partito fondato dall’ex magistrato siciliano Giuseppe Ayala), ma il matrimonio con questo movimento naufraga dopo poco tempo. Nel 1994 Cosentino approda in Forza Italia e nel 1995 viene eletto, grazie al consenso di quasi 13 mila elettori, consigliere regionale; nel 1996 è alla Camera dei deputati, dove sarà riconfermato per ben quattro legislature. 
All’interno del partito di Forza Italia, Nicola Cosentino, riesce a ricoprire l’importante incarico di responsabile regionale fino al 2005, anno in cui viene nominato dal premier Berlusconi segretario regionale. Una carriera politica niente male per un ragazzo che, in gioventù, sognava di diventare un centravanti di peso, capace di realizzare tanti goal. 
Nel corso della sua lunga carriera politica due sono state le sconfitte subite: la prima alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Caserta svoltesi il 3 ed il 4 aprile del 2005, alle quali era candidato presidente per il centro destra, forte del consenso, secondo i primi sondaggi, di oltre il 60%, Cosentino, grazie anche ad una fuga di esponenti locali di Forza Italia transitati nelle file dell’Udeur, riesce nella non facile impresa di perdere contro il medico Sandro De Franciscis, esponente del partito di Clemente Mastella e sostenuto da tutte le forze dell’allora centro sinistra. 
La seconda sconfitta riguarda le ultime elezioni regionali, grazie alle quali, aspirava a diventare governatore della regione Campania ma, l’ordinanza di arresto per collusione con il potente cartello criminale denominato “I Casalesi” firmata dal Gip di Napol, Raffaele Piccirillo, non eseguita a causa del diniego della camera dei deputati, ha bloccato – almeno momentaneamente - i suoi sogni di gloria. Cosentino, non solo non è stato candidato alla carica di governatore della regione Campania, ma si è dovuto anche dimettere dall’incarico di governo, masticando il boccone amaro per la candidatura di Stefano Caldoro, che ha vinto a man bassa contro il centro sinistra rappresentato dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ed ora occupa una poltrona non sua. 
Nicola Cosentino, sta affrontando a Santa Maria Capua Vetere un processo nel quale è accusato di concorso esterno in associazione camorristica, tirato in ballo, pochi giorni fa, anche dalla collaboratrice di giustizia Anna Carrino, che ha dichiarato che su richiesta di Bidognetti nel 2004 o nel 2005 Cosentino, in prima persona, intervenne per fare in modo che Alessio Stolder, figlio del boss del rione Forcella, svolgesse il servizio militare a Napoli e non in una altra città. 

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